Thursday, May 5, 2016

Sul Nogari gregoriano


 
 


 La Galleria delle Carte Geografiche, in Vaticano, sembra non tralasciare rilevanti autori che, a loro volta, stentano a trovare la via di uscita dalla Galleria medesima, perseguendo costantemente l’usta di Gregorio XIII, la cui poco nota fisionomia di committente, in effetti, ha dato possibilità allora, ai diretti “dipendenti pittorici” e, successivamente a chi li ha valutati, di poter rettificare alcuni inconsueti iniziali interventi che ora trovano retta attinenza in altri tempi. Torno ancora al Nogari per restituire al legittimo proprietario due altre allegorie pittoriche della Galleria, che documentano la pletorica quantità di autori scindibili sia fra quelli già ascesi alla gloria della critica che quelli ancora ignoti, che cercano di accedervi, ma improntando la loro sussistenza figurativa con qualche timido accenno pittorico; ma tornando al Nogari della Preparazione, la tipologia fisionomica ricorda quella dei santi che incorniciano l’affresco del Martirio di S.Felicita ed i suoi sette figli, sulla parete destra del presbiterio nella chiesa di S.Susanna([1] F.Titi, Ammaestramento utile e curioso di pittura, scoltura et architettura nelle chiese di Roma, , Roma 1686, p.267; G.Baglione, Le vite de’ pittori scultori et architetti, Roma 1935, a cura di V. Mariani p.87; B.M.Apollonij Ghetti, Santa Susanna, Roma1965, pp.63-65, 69), l’ampio dorso delle mani ricorda quello della Ruth, nel sottarco del braccio nord della cappella del Presepe, in S.Maria Maggiore. Per questa allegoria il Nogari tralascia collaborazioni di “pittori a giornata”( Con la dicitura “pittori a giornata2 si devono intendere quegli esecutori pittorici che operavano alla dirette dipendenze di un maestro che eseguiva i disegni, ovvero “spolveri” preparatori da tradursi pittoricamente, erano impiegati soprattutto nelle vaste commissioni come questa della Galleria; lavorando quindi per qualche giornata di affresco; solitamente erano saldati per un periodo limitato, quindi “a giornata”) per monopolizzare compiutamente la fase stilistica; la definizione della veste sebbene ancora non emuli, si avvicina però alla plastica leggera, ossia senza esasperazioni, della veste di un Santo in S.Susanna, del quale, questa allegoria anticipa il cangiantismo della veste egualmente limitato dal chiaroscuro scaturito da pieghe, che, senz’altro, sul Santo precitato sono meglio definite, considerando sempre il dato temporale che distingue le due figure, ma che rivela come l’impiego di anteriori motivi stilistici, sia pur sempre, anche per il Nogari, un opportuno esercizio che, per l’occasione, riemerge con prontezza dai reconditi avvenimenti incipitali gregoriani. Per la Schutte la contemplazone di Dio può rendere l’uomo capace della pura fede, quindi dell’amore puro(M.Schutte, Die Galleria delle Carte Geografiche im Vatikan. Ein ikonologishe betrachtung des gowolbeprogramm, Hildesheim 1993, p.71). L’atto della penitenza, sempre per commento allegorico all’episodio centrale, è sottolineato dalle braccia conserte sul petto e dallo sguardo levato al cielo.

Alessandro Lusana

On the Nogari

The Gallery of Geographic Maps, at Vatican, seems doesn’t leaves important authors, who toil for to find exit from same Gallery, follow the traces of pope Gregory XIII, who has given possibilities to direct pictorial dependents, and after to who has valued them, of can rectify which now has inherence at other time. I turn to Nogari for a restitution of two allegories on the vault of Gallery, who document the plethoric number of painters for to divide both these ascend to glory of critic and those still anonymous that cry go in, and limiting their pictorial action alone to few pictorial sign; but we turning to Nogari of Preparation allegory(Fig.1), the face remembers that of Saints which frame the painting with Martyr of Saint Felicity and hers sons, on the choir Roman church of Saint Susanne[1], the large back of hand remembers of Ruth, on the arch left at the chapel  of Crib at the Saint Major Mary, Rome. For this allegory Nogari leaves collaborators, for to monopolize the stylistic phase; the style of cloth although still doesn’t emulate is very next to cloth of a Saint at Saint Susan, whose this allegory anticipates the changing cloth, limited light and dark for folds, which are for Saint abovementioned are better definite, considering the temporal distance among the figures, but manifest as the use of preceding motive is always, Nogari too, a opportune exercise, that at this occasion, emerges with promptness. For the Schutte[2], the penitence, for allegorical comment to central event, is remark for arm on the breast and for look to sky.
Alessandro Lusana

 

 
 
[1] F.Titi, Ammaestramento utile e curioso di pittura, scoltura et architettura nelle chiese di Roma, , Roma 1686, p.267. G.Baglione, Le vite de’ pittori scultori et architetti, Roma 1935, a cura di V. Mariani p.87; B.M.Apollonij Ghetti, Santa Susanna, Roma1965, pp.63-65, 69.


[2]M.Schutte, Die Galleria delle Carte Geografiche im Vatikan. Ein ikonologishe betrachtung des gowolbeprogramm, Hildesheim 1993, p.71.

nogari
Fig.1
I
 

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