Friday, May 27, 2016



Appunti museologici

L’opera d’arte in effetti resta un referente sempre ricercato e custodito all’interno di una seconda opera d’arte, quale il museo, che talvolta viene modificata da disinvolti interventi strutturali, decontestualizzando sensibilmente l’opera ed inserendola in un contesto asettico, manifestando però, tramite la dislocazione, l’idea dell’allestitore che dispone le opere come meglio potrebbero manifestarsi; quindi un principio di semiotica strutturale, ed architettonica, permane e rapporta sia il passato trascorso delle opere esposte sia il presente della mostra stessa, che infatti denuncia una seconda natura stilistica, quella dell’allestitore; ecco perché la decontestualizzazione tende a frustrare l’intento primario del collezionista ovvero ideatore del museo, la ricostruzione dell’accaduto che, secondo il dettato crociano, risale anche solo all’entrata del museo, ossia nel brevissimo intervallo intercorso fra l’accesso e la biglietteria, dato che ogni storia è storia contemporanea[1], quindi anche quel breve tragitto, se fosse possibile, dovrebbe essere musealizzato, e quindi essere passato; pensando così il museo, nasce una sorta di muta gerarchizzazione, per la quale il piccolo, ossia l’oggetto custodito, è l’interesse principale a dispetto dell’edificio che lo conserva; Musil era solito ripetere: il monumento è tanto grande che nessuno lo vede, quindi gli edifici museali trattengono il loro divenire storico ed il loro contesto, e quindi dovrebbero a loro volta essere musealizzati loro stessi, il museo è un museo nel museo, poiché musealizza sé stesso, ossia è un contenitore della sua storia e del suo divenire artistico. 
Alessandro Lusana

Notes on the every museums

The artist work is a reference always searched and kept in second artist work which is the museum, which sometime is radically modified for work building very useless, less contest of art and exposed at aseptic contest, but so showing the idea of curator, who exposes painting as better visible; therefore a principle of semiotics of frame exposition and of architect, but this concept connects both remote past of work art and present of exposition same, which shows a second stylistical nature, that of curator; for this the less of contest is frustrate the firstly intent of collector, or inventor of museum, rebuilding of past that, according opinion to Benedetto Croce[2], is present when entrance to museum, every history is contemporary history, therefore interval between entrance and booking office, then and this short way, if this is possible, would be insert to museum, and then past; if so we think museum born a hierarchy, for small, object kept in museum, is very principle interest despite building which keep it, writer Musil usually repeated: monument is so great but nobody sees it; then museum buildings keep their historical become and their contest, then they would must be keep as museum, this is be museum of museum. 
Alessandro Lusana                  





























































[1] Per Benedetto Croce il presente è quello che accade nell’istante in cui si compie, dopo qualche momento è già storia. Quindi il museo custodisce il suo trascorso, ossia la storia di cui è contenitore e fautore per il suo trascorso artistico; per cui contiene anche la storia del visitatore che, comincia con l’accesso al museo, per poi raggiungere solitamente la biglietteria, per cui l’accesso è già storia.
[2] See note 1

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