Thursday, May 19, 2016


Palingenesi teologico-umana del Boccaccio

La lettura del Decamerone boccaccesco non riserva ulteriori sorprese di fenomenologia critica, ma una lettura, anche sommariamente iconologica credo potrebbe riservare ancora qualche ipotesi assimilativa con un canone palingenetico letterario quale la dantesca Divina Commedia, ossia la rinascita assurta a beatificazione teologica, che però Boccaccio, assecondando il suo personale canone narrativo, da segretario della natura, citando un giudizio su Aristotele, palesa considerazioni che lo riportano al canone teologico dantesco; la fuoriuscita dalla Firenze compresa nei miasmi letiferi della pestilenza, con il correlato catalogo di immagini davvero tetre, dipanatesi fra carri di morti e gestualità disumane, i dieci giovani decidono la fuoriuscita da Firenze, ma pensando bene tale transumanza, quantunque non meramente teologica ma prettamente umana, potrebbe essere facilmente assimilata a quella della catabasi infernale dantesca a cui segue l’ascesa parimenti salvifica, che termina nel Paradiso, a cui però il Boccaccio correla il normale divenire umano, quindi morale, con l’eroismo di prodi cavalieri e la concreta natura umana dei religiosi, ovvero di esilaranti ipocrisie, nell’accezione greca del lemma quindi teatrali, finzioni e correzioni morali di Ser Cappelletto; una sorta di ascesa alla salvezza paradisiaca che abbriva dall’appestata Firenze trovando il visibilio estatico e soterico nel giardino di Certaldo, dove i vari arboscelli e piante di verdi fronde ripiene, attestano la fisica paradisiaca, che ora preterisce l’esecrabile regno della città dolente, e dove lo schiarir del giorno, sembra, come già rimarcato altrove dalla critica, accennare al divenire salubre quanto salvifico del giardino, e quindi le diverse guide, ovvero regine o re, che conducono e suggeriscono il tema da trattare nelle novelle, potrebbero essere assimilati alle guide dantesche di Virgilio e Beatrice, ai quali non mancano insegnamenti meramente morali che, talvolta, impartiscono a Dante stesso, eguagliando così il valore meramente didascalico, allusivo e iconologico, delle guide giornaliere della brigata di giovani.

Alessandro Lusana

 

Rebirth thological human of Boccaccio

 

The reading of Decameron of Giovanni Boccaccio not keep surprise for critic, but a reading and iconological summary, I think that can keep few interpretation for moral reading as the Divine Commedy of Dante Alighieri, this is rebirth with theological beatification, but Boccaccio following his personal method as secretary of human nature, for a citation on Aristotle, manifest few consideration on theological canon of Dante; escape from Florence then at epidemic of plague with more bloody images, between wagon with dies and inhuman event, young decide for escape from Florence and to go a place out Florence; but if we think this escape, although isn’t theological but alone human, we think, with assimilation, to ascent of Paradise of Dante, to Boccaccio assimilate humane become, therefore moral with heroic knight and priest, and hilarious hypocrisy, for meaning Greek of word, this is performance of Ser Ciappelletto; a sort of ascetic save which allows go in garden of Certaldo, where tree and fronds are assimilable to canonical image of Paradise, which throws the sorrowful city, here assimilable to hell of Dante; guide, king and queen daily, who suggest theme of novel are assimilable to Virgilio and Beatrice, who lead Dante for kingdom, and sometime give moral teaching, as the novel are moral teaching for public of young to Certaldo.

Alessandro Lusana

                

 

     

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