Friday, May 6, 2016

Melius pecunia quam Amor
Certamente oggi sarebbe un pensiero esecrabile, almeno formalmente quantunque nella prassi in effetti sia ancora prettamente e tacitamente accolto e razionalmente giustificato, ossia il matrimonio d’interesse; in effetti resta un dato assai consueto, che secondo i costumi morali odiernamente vissuti non dovrebbe, formalmente, essere concepito, ma talvolta ci si accorge che in effetti potrebbe non nuocere molto, anzi agevola. Tale considerazione se oggi è ripudiabile, durante i secoli passati era l’abitudine, la scelta patrimoniale surclassava quella prettamente morale ovvero sentimentale, che poteva intercorrere e garantire un un lieto evento quale quello simbiotico fra due amanti, nell’accezione latine del lemma, ossia chi si ama; i matrimoni della storia erano fondanti per la vita dello Stato, accordi patrimoniali e matrimoniali era indispensabili per garantire l’esito di una nazione, quindi le certezze ereditarie che ne sarebbero pervenute, il sentimento, all’epoca ignoto a tal genere di incontri, era il principio che solo raramente veniva a svolgersi fra due coniugi, fondamentale era garantire il prosieguo della stirpe e della parentela che agevolasse una famiglia regale contro altre che avrebbero potuto contendere alcuni diritti terrieri e finanziari, a cui erano i possessi territoriali stessi. Quindi Francesco Caetani, figlio di Filippo Caetani e Duca di Sermoneta dal 1614,  assecondò rettamente le idee a lui contemporanee riguardo alla politica matrimoniale seguita dalla sua famiglia; i risultati sono puntualmente descritti nei seguenti Capitoli Matrimoniali[1].
Copia.Per lo presente Albarano valido come pubblico Instrumento roborato con giuramento, e d’ogni solennità necessario. Io Don Francesco Caetani Duca di Sermoneta dechiara, che nilli capituli, cge si faranno sopra il matrimonio che haverà da contrahire tra me e la Signora domina Anna Acquaviva d’Aragona figlia dil Principe di caserta, si cediranno, e daranno in detto beneficio per la detta Anna li annui di settemila che si devono per li Signor Duca, e Dudona di Montone per detti 100 mila che furono dati dilla quondam Donna Isabella Caracciola de Mendola Cameriere di detta donna Anna, tutta volta siamo continuti, che dessi detti settemila Io predetto Duca debba goderne anni detti 2500 solamente e gl’altri detti 4500 dilla somma di detti annui detti settemila ristino a beneficio di detta Principessa di caserta,  sua vita davanti, quali annui dati 4900 a maggior cautela di detta Principessa di caserta di mia spontanea volontà dono a detta Signora Principessa, donatione titolo irrevocabiliter inter vivos. Et di più perché mia istanza alcuni rispetti, che movino la mi ametto detta signora Principessa promettendomi li annui detti 800, che adesso la Principessa si pagano per la Reverenda Corte per solo dilla sua Compagnia di genti d’Arme, l’isattione de’ quali ridirà à carico , e pericolo, e comodo mio del dì dilla detta cissione faciendo con far prouva alla persona,  e persone da me eligendo perché debba cautione mi continuerà cedere, come da mò cedo, e do solutione e detta signora Principessa di caserta similmente durante sua viat altrettanta summa dilli detti anni detti 2500 che deverò goderria delli detti annui detti settemila di modo che detta signora principessa abbia da godere mchi li detti annui detti 800 durante sua vita annui detti 3300, quali prometto di più pagare di proprio alla detat signora Principessa, ne farle molestare nell’assuntione di detti annui detti 530 durante sua vita, tanto cotanto detto matrimonio quanto ancora se premariamente detto  la signora Duchessa Anna, soprascritti però figlio o figli pareandi da detto Matrimonio e premontando io per Duca superstite detta Duchessa Anna ò suoi figli nascituri da presente Matrimonio, prometto che detta signora Principessa non pone una molestia per la istituzione di detti annui detti 300 che si li cadono, e rilasiano dalli detti annui detti settemila come di sopra et in caso di qualsiasi molestia prometto per  detto Duca per me, e per gli miei heredi, e successori di pagare il detto Principe tutta la quantità, che forse potria esser avocata con riface tutti i danni spese et mostra de proprio. Et per la conservazione di detti annui 530 che erstano, come di sopra a beneficio di deta signora  Principessa dilla summa di detti annui detti settemila prometto far procura invocabile in ampla forma, etiam in rem propriam alla persona, ò persone che gira detto Principe, et quella mutare, e fu di nuovo in la persona, ò persone che vorrà esso signor Principe tanto vole, quanto li piacerà, con obbligo, come lo prometto di fare ogni anno sieguo che risurgenno detti annui detti 3700 quietanza in amla forma alla persona che li assegni, et successore in benefitio anche di detta signora Principessa. Anche parimenti costitui provenire lo detto signore Principeò altra persona da lui eligenda, come da mo lo costituisco a fare la quietanza di detta esattione. Et seguita la morte di detta signora Principessa detti annui 5300  ristino a mio benefitio li quali annui detti 5300 e detto signor Principe debba godere sua viat durante solamente ettiam in caso che premorirà al detto Principe la detta Donna Anna con i figli o  figlie di detto Matrimonio come si è detto di sopra. Di più prometto io presente Duca che la detta signora Anna sudetto contratto detto matrimonio retroceda al detto signore Principe di Caserta suo Principato  tutti li beni stabili, che per detat Città di caserta nilli luoghi ditti videre et il Borchato, et così anco retroceda alla signora Principesas di caserta tutti li beni stabili a detta signora Duchessa Anna donati per la detta signora Principessa, comprati per la detta Principessa dalli Santoro attiso detti bini spittano a detti Principi, Principesse, e Principessa, et in quilli detta Principessa signora Donna Anna, e fameglia  nella detta Terra di Sermoneta utrisque Roma, ò in altra parte, fuora però dilla Città di Napoli. Et di tutte le cose parte prometto di farne scrittura, ò scritture ali medesimi, così publiche, come private una, ò più volte, et tanti quanti saranno rechiesti ad eletti di detto Principe di cserta, et a connseglio di suoi successori, etiam dogni contratto de matrimonio in amplissima forma et attuale cose predette, non solo prometto come di sopra, ma anche come Cvaliero,  sotto questa legge voglio onorare di più di tutto, et obligato di oservare tutte le cose predette, et ogni una di esse, atteso che d’altra maniera detto matrimonio non saria contrastato, ne conchiuso, ne venuto in sotto, et alle cose predette, ò alcune di esse non posso contravenire in nessuno futuro timpo, ne per qualsiasi causa opinata, et di nuovo super venienti, et promisas di ragione, ita che contravvenendo etiam in minima parte dibba essere imputato per mal cavaliero, et di haver fatto atto indegno ristando sempre in suo robore il presente Albarano, con il quale obligo me, miei heredi, e successori, e beni feudali, e titulati presinti, et futuri, risirvato l’assenso Regio à rispetto d efeudali in Regno, e l’inteso Principe per li bini faudali siti in notro stato Eccellentissimo con clausola di costituto, e precario, et à maggior cautila ne giuro in presenzia dilli infrascritto Notario con sottoscrivendolo di mia propria mano. Et perché io Domma Camilla Caterina d’Aragona Duchessa di Sermoneta vedova , Madre  del detto Duca di Sermoneta à contemplando del sudetto Matrimonio donarò al detto Duca mio  Figlio detti 50 mila però in ogni miglior sia che posso, consento alla sudetta rilasso attestazione et donatione fatta in vigore dil presente Albarano per lo Duca mio Figlio al sudetto signor Principe di caserta dilli sudetti annui detti 5300 dil modo che i contiene nil sudetto Albarano. Et più predetta Duchessa di Sermoneta mi copntinto che li detti cinquantamila, che per me si donaranno al predetto Duca mio figlio a contemplando dil detto matrimonio ristino obligati al detto signore Principe, così per ossirvanda di tutto le promesse, che per detto Duca mio figlio si daranno in detti Capituli, come per osservanza dille promisse et obblighi fatti nil presente Albarano. Et per cautela dil detto Signor Principe, et de suoi heredi, e successori, obligo me, miei heredi e successori, et beni etiam fiudali presenti, et futuri col detto assinso impetrando per li fiudali, et anco le mie doti, ragioni dotali…
Primum otiare
Esito fatto per mano del Signor Antonio Trapani nella preparazione della venuta dell’Eccellentissimo Signor Principe di Caserta in Napoli dalli 15 Gennaro dato per uttto li 9 febbraro 1656. A dì Gennaro dato accastasi per le trabacche, ed altre robbe portate in San Severino-2-5; Dato à Gioseppe lupo per le centrella che ha adoprato -0-17; A dì Gennaro dato per il l’affitto di due lettiere e quattro matarazzi ed quattro coverte e tre coscini per quindici di cominciando da detto a correre il mese à magione di carlini vintiquattro il mese in contro di detto affitto se l’è dato-1;A dì detto dato per portatura di dette robbe à San Severino-0-0-15;  A dì detto per una cassetta di corame rossa-3-10;  per portatura di essa-0-41; A dì 8 detto dato per caparra di quindici di per quattro coverte à ragione di carlini otto il mese-2-0; A dì 20 etto dato  per un cantaro, e 17 carboni-1-0-12; dato per cinquanta sarcene della marina-1-0; a ragione di carlini vintiquattro l’osterano; Dato per portatura di esse-0-10; dato per due boffette grande ed linternoni per la cocina portatura-2-5; A dì 20 detto dato per portatura di due matarazzi presi dalla casa del Signor Cavarretta-0-0-4; A dì 20 detto datoal fabbricatore che fece li residui-8; di cocina per calce, e pozzolana-1 dato al detto fabbricatore per sua massima-2; Dato a Gioseppe lupo per un cato per chiodi e per una libra di candele di sicco-0; Dato per due mascature e due chiave nove ed diversi, e più licchitti, et altri residui fatti alle camere-3; A 4 dì febbraro dato pertre libbre di andette di secco-0; dato à Perino per oglio-1-10; dato per 28 pezzi di cristalli tra giarrette e bicchieri, e catini-3-10;Dato per cinque tremboni tra grandi e piccoli, emezani-2Dato per quaranta piatti piccoli faienza-0Dato per sei piatti mezzani-1-5;Dato per un destro di faienza-1-0; Dato per quattro orinali fini e le vesti e per un altro ignudo-2-3; Dato per diversi pezzi di creta per la cocina-1 28 libra; dato per una libra di candelotti-1-8;dato per diversi portatori in san severino di robbe-2-5; dato al Signor Ciccio Trotta per la spesa della sera di detto di per causa che s’aspettava il camarata del detto Principe come per sua lista appare-3-0; A dì detto dato per portatura delle quattro coverte delli Signori della casa del Signore Girolamo insansevi-0-2; Dato per una scopa, e bambace0-3; A dì detto dato per tre libre di candelotti quel si diedero sopra la galera di Sua eccellenza a ragione di grana vinti  otto a libra-4-4; Dato per quattro porta robba, che si portorno l’argenti in casa del Signor Principe d’ottaviano-0-15;  A dì detto dato per portare li stigli di cocina al principe-0-8; dato per l’affitti di essi-2-3.
Spesa fatta per mano di disfatta in San severini in compagnia dell’eccellentissimo; formaggio, pane cardoni, finocchi, e isalata, Ova Caolicchi et Angini, Per diverse specie, Per vino Nero per strangola e comingalle.
Io Marcho Antonio  Petina Cocchiero con la presente dichiaro haver ricevuto dal Signor Girolamo Pepe Agente dell’Eccellentissimo Signor Duca di Sermoneta, e  Principe di caserta baiocchi Cinquantaquattro, et sono per una Giornata d’affitto di due Carrozze da napoli a Pozzuoli a baiocchi sette che hanno servitio per  detto Signor Marchese d’Alignano daCarlo Pignatato per detto secundo della Deputatione Signor Filippo Mostillo, che vanno a Baia, à riconoscer lo sbarco di detto Eccellentissimo Principe; baiocchi 28 per due carrozze per due Giornate per portar l famiglia di detto Principe in Caserta carlini trenta per detto Camino fatto la Notte per tutte due Carrozze da baia à caserta per la strada d’Aversa a Infide di più per Compagni di detti Cinquanta quattro altri nove, e sono per haver condotto con dodici miei cavalli da Baio a Napoli tre carrozze di detto Eccellentissimo Signor Principe, sbarcate dal Vascelo, che però ha fatto scriver sopra per mano del Signor Giacomo de Stefano, segretario col Segno di Corce di mia propria mano  napoli li 24 Marzo 1658. Segnato di Croce di me sopradetto Michel Angelo Petrini, Giacomo de stefano ho scritto la presente di mia mano volontà del sopra detto Michel Angelo Petrini ed sono testimone.   Io Tommaso Siciliano col la presente dechiaro haver recevuto dal detto Signore Gerolamo pepi dal mese di novembre 1657 per tutto l’ultimo di questo mese de marzo 1658 scudi Novanta  ciò è venti cinque, ad ordine scritto dell’Eccellentissimo Signor Principe de caserta pasati per il Porto delle robbe da palermo in Napoli sedici spesi spesi nel andare e veniree stanziare in pezzuolo dal detto mese de novembre per tutto detto di la venuta del detto Eccellentissimo Principe e figli venni spesi nel sbarco delle robbe de detto Eccellentissimo Principe in Baia, et in pezzuolo costi ancora per magnare e per pagamenti di barche bastasi cavalcatare et altro che tato necessario per detto effetto per i li trenta pagati ad Honofrio Castalano per un viaggio, che e fatto de Palermo in Napoli quaranta denari detto ordine del medesimo Eccellentissimo Principe et in fede ho fatto scriverla presente per mano de Luca Trapani siguita ad Segno di + de me  Tomaso Ciciliano in presenza delli tre infrascritti Testimoni. Io li 31 Marzo 1658. Tomaso Ciciliano per mano di me. Antonio Trapani per esso non sapeva scrivere à facto in la presente del +  et in Fide…
Io Vincenzo Mecola, Isidoro Gregantino, Vincenzo Carlino Angelo perugino, Andrea Gregantino, Gregorio lanorso segretari con la presente dichiara haver ricevuto dal Signore Dottore Girolamo Pepe Agente dell’Eccellentissimo Signore Principe di Caserta ducati Vienti due per due giornate, et una notte, che  la seggue haver servuto in portare l’Eccellentissima Signora Principessa a caserta, et in fede n’hanno fatto scrivere la presente e croce Sigritari dare propie mani Napoli 23 Marzo 1658. Segno di croce di Vincenzo Mecola per non saper scrivere. Segno di croce di Isidoro Gregantino per non saper scrivere. Segno di croce di Vincenzo Carlino per non saper scrivere. Segno di croce di Angelo perugino per non saper scrivere. Segno di croce di Andrea Gregantino per non saper scrivere Segno di croce di Gregorio danorfo per non saper scrivere. Io Giacomo forluza ho scritto la presente per  volta delli soprascritti, e sono testimone. Io Abondanzio de mauro sono testimone.
Speso per la Carozza che pone il  ticcio  col medico a 20 Giugno. Ieno-1-10; paglia-1; per due ferri-1-10; per stallaggio-1; per letto-10; per rinfrescari à  Cardito, e altamare-1.
Signor Girolamo mio servitore farà  detto Principe carrlino sette al presente stalliera per havere tenuta in sua stalla sei mule della Carrozza di Sua Signor Principe, et di un’altra mula del Signor Giovanni Berardino et a dì settembri Caserta li 12 1658
Alessandro Lusana



[1] R.A.C.,1618/VI/22, n.179480.(dicitura moderrna) Copia di Albaravo sottoscritto da caetani Francesco Duca di Sermonera e dalla madre Caetani Donna Camilla d’Aragona

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