Monday, August 8, 2016


La laica realtà della Maniera

Un aspetto certamente poco considerato del Manierismo pittorico nostrano è l’occasionale realtà che si manifesta in qualche opera, che digredisce sentitamente dal dettato dinamico e quasi irreale, quanto enfatico, negli affetti[1], ossia nelle espressioni, che attestano una partitanza emotiva della figura all’azione rappresentata; la realtà alla quale mi riferisco non è quella prettamente caravaggesca, che entusiasmerà Roma durante i primi anni del XVII secolo, sempre considerando anche i giudizi molto denigranti espressi nella letteratura artistica da parte di avversari e classicisti della più convinta avanguardia, ma intendo invece considerare che qualche dato davvero reale fu espresso anche nella composizione sacra, che quindi divenne laica; certamente pochi esempi non permettono di definire nel complesso una regola, considerando che la meccanicità d’identificazione riguardo ad un esito artistico, ovvero meramente creativo, è assolutamente privo di fondamento; comunque i pochi esempi menzionati credo possano indurre a considerare che la Maniera non è solo dinamicità e michelangiolismo, ma anche la realtà che poi penetra anche nella classicità. Il Moretto nella sua Cena in Emmaus(Fig.1), ora nei Civici Musei d’Arte e Storia, ma già nella chiesa di San Luca[2], in effetti manifesta un intento che resta prettamente realistico, oltre la presenza degli inservienti che sembrano solo parzialmente interessati all’accadimento, la composizione architettonica rimarca nettamente la degerarchizzazione del soggetto, la ieratica solennità, solitamente riservata a questi soggetti sacri, ora diviene meramente umana, prettamente consueta, quindi comune; le vicende inquisitoriali dell’Ultima cena(Fig.2), di Veronese sono note, e resta un esempio che il naturalismo umano attesta la sua cittadinanza dovunque, anche in una cena signorile che dovrebbe essere anche evangelica. L’acme della naturale Maniera emerge dal dato compositivo dell’Ultima cena(Fig.3), del Tintoretto, dove si stenta a ritrovare Cristo, e ci si concentra sul dato prettamente umano della lavapiatti al centro, che calamita l’attenzione per la sua naturale spontaneità, senza alcuna minima partecipazione all’evento, riconoscibile come evangelico solo per la presenza degli angeli che addensano sul registro superiore della tela; se mancassero quelli sarebbe una comune cena di amici di chiara aspirazione olandese; ma la Maniera diviene anche didascalica quando necessario, quindi nella Sala Paolina di Castel Sant’Angelo, il suggerimento metodologico attesta il naturalismo della Maniera(Fig.4). Alessandro Lusana

 

 

Lay reality of Mannerism

A date certainly little considered of Italian painting Mannerism is occasional reality evident at few painting, which deviates strongly by dynamic and almost unreal, and emphatic, for expression, which attest a emotive sharing to episode; reality that I consider isn’t that of Caravaggio, which catch Rome at first years XVII century, too considering bad judgments manifested by biographical literature and by classicists very convinced, but I will considerer that few real date was expressed at holy composition, which become lay; certainly few exemple don’t let of a general consideration, considering that mechanical identification for a painting work, or alone creative, is very fall; however few exemple above mentioned, I believe that can lead considerer that Mannerism isn’t alone dynamic and Michelangiolismo but and reality which is present and at classicism. Moretto for his Dinner at Emmaus(Fig.1), Civici Musei d’Arte e Storia, but from church of Saint Luca, in fact shows a intention that is merely realistic, beyond presence of attendant, who seem little interesting to episode, architectonical composition shows clearly the low importance for this subject, holy importance reserved for this episode, here is alone human nature, daily. The vicissitude for Inquisition for Last dinner (Fig.2), of Veronese are known, but it is exemple that human nature attests his presence everywhere, and at gentlemanly dinner which would be holy. Acme of natural Mannerism emerges by date constituent of Last dinner(Fig.3) of Tintoretto, at we toil for identify Christ, but we concentrate on human date of dishwasher to centre, who take attention for his natural spontaneity, without participation to holy event, which we identify as holy alone for angelical presence to up of painting; is that lost it would be a friendly dinner from Dutch; but the mannerism is didactic if necessary; then at Sala Paolina at Saint Angel Castle, where suggest methodological for use is very exemplar, and attests the naturalism of Mannersim(Fig.4).
Alessandro Lusana  
                       

   Fig.1. Moretto, Cena in Emmaus
 
    Fig.2. Veronese, Ultima cena
 
 
   Fig.3 Tintoretto, Ultima cena
 
 

 
                            Fig.4 Anonimo, Inserviente
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




 


Fig.3 Tintoretto, Ultima cena.


Fig.4 Anonimo, Inserviente.

 

 

 

 

 

 

 

    




[1] Con il termine affetti nella critica d’arte si intendono le manifestazioni emotive delle figure, rappresentate solitamente con espressioni diverse, rabbia, dolore, meraviglia, spavento ecc.
 
 
 
 
[2] F. Rossi, Cena in Emmaus, in AA.VV., Caravaggio. La luce nella pittura lombarda, Milano 2000, scheda n.30.