Saturday, May 21, 2016


In Bonifacium: una cronaca poco conosciuta dell’attacco contro Bonifacio VIII ad Anagni [1]

Lo schiaffo di Anagni assume connotati che storicamente hanno determinato, post mortem pontificis, processi e condanne morali da parte di Filippo IV il Bello, re di Francia, e altri suoi seguaci, che credettero di estendere un cesaropapismo di matrice ottoniana, quindi altomedioevale, sulla chiesa di Bonifacio; ma la vicenda in effetti seguì, come frequente nella storia, percorsi assai differenti; ma oltre l’evento drammatico, nell’accezione greca del lemma, ossia dinamico, anche notazioni antropologico sociali, legate alle abitudini, la mancata messa che si sarebbe svolta in Anagni in futuro, e quindi la paura del popolo anagnino, mentre già aveva eletto il capitano del popolo Adinolfo, acerrimo nemico di Bonifacio; un atteggiamento alquanto contraddittorio, si teme per la mancata celebrazione della messa, quindi dell’ufficio liturgico, ma si asseconda la volontà  di colui che vuole contrastare forse letalmente, quale Landolfo, la persona del detentore di tale ufficio nelle sue valenze meramente spirituali, quale è il papa. Comunque la cronaca recita: Intorno all’orribile insulto e rapimento di Bonifacio papa: Nel sabato, alla vigilia della Natività della Beata Vergine Maria, all’alba venne un esercito di uomini armati da parte del re di Francia e da parte dei due cardinali Colonna condannati, che vennero verso le porte di Anagni che erano aperte e sferrarono l’attacco al Palazzo del papa. Quando il clamore su Anagni cominciò, sia gli uomini che le donne si alzarono dai letti, e ai nemici aprirono quando il clamore di questi avanzava, certo fu che Sciarra Colonna fratello dei cardinali Colonna venisse nella città con grande schieramento di armi da lui acquisita per il Re di Francia per rapire il papa e portarlo morto in Francia. Quando il popolo di Anagni sentì, fu suonata la campana, vennero in un luogo e secondo il costume trattarono a vicenda per quanto fosse concesso, per quanto il tempo lo permettesse, la medesima comunità anagnina elesse un capitano, il quale tutta la comunità dovesse dirigere e governare. Fu eletto Adinolfo uomo assai potente e nemico fervente del papa, a cui il popolo giurò fedeltà ed obbedienza e promisero il loro comando. E mentre avvenivano queste vicende per il popolo di Anagni, il predetto Sciarra attaccava alacremente il palazzo del papa e anche verso il palazzo del nipote del papa e al palazzo dei tre cardinali, come al signor penitenziere Gentile, il signor Francesco Signore del papa e del signor Pietro Ispano. Ma i familiari uscirono e lo stemma della famiglia papale era colpito e gettando a terra le stesse epigrafi intento che in alcun modo era possibile a loro di entrare nel palazzo del papa, ma tre cardinali considerati stretti amici del papa entrarono e qui ogni tesoro trovarono portarono via, e gli stessi cardinali appena possibile fuggirono. Fin qui durante questo attacco ecco quindi che sopraggiunse Adinolfo capitano, portando con se Reginaldo di Supino che è grande nemico del papa e grande signore della Campagna, e portò con se i figli del signor Giovanni di Chitaux, il cui padre il papa teneva in carcere, e quando il detto capitano raggiunse Sciarra Colonna, ed il suo esercito, lo stesso capitano e i suoi si unirono a Sciarra, quindi tutti i nemici capitali del papa, quindi entrarono con irruenza contro il papa ed i nipoti, per cui sia il papa che il loro stemma non poterono, come si era creduto, a lungo difendere; quindi il papa chiese una tregua che fu concessa da Sciarra fino all’ora nona di detto giorno della vigilia della Natività della Beata Vergine Maria, sapendo che la tregua sarebbe cominciata dall’ora prima fino alla nona come già detto. Il papa in segreto inviò lettere al popolo di Anagni affinché potessero salvare la vita sua e dei nipoti, promise che se questo avessero fatto li avrebbe lautamente ricompensati, ma il popolo rispose che avrebbe prestato fedeltà al capitano eletto e in lui avrebbe riposto la piena potestà, senza il quale capitano nulla avrebbe fatto, il papa udito questo allora inviò ambasciatori. Il papa chiese a Sciarra di esporre le richieste con cui il papa condannava i cardinali Colonna, e perciò avrebbe approntato un secondo concistoro con cui avrebbe emendato le condanne. Sciarra rispose che mai avrebbe dimesso il papa dalla sua vita le tre cose che seguono: primo che integrasse i cardinali Giacomo e Pietro Colonna, già da lui condannati, sia nella funzione spirituale che temporale, e non solo loro ma tutti i loro consanguinei, ed inoltre che il papa rinunciasse al papato dopo aver esaudito il primo punto, e che il corpo del papa fosse a sua completa disposizione. Ascoltate queste richieste il papa rispose: Povero me, dure queste parole! E quindi intervennero i nuntii per quanto fosse possibile, ma in nessun modo poterono cercare accordo. E venendo l’ora nona il papa esclamò: “Andate! Andate, è volgare e vale tanto quanto: A lui, a lui e prese l’esercito per irrompere contro il papa, ed i suoi nipoti, e così si difesero con tanto coraggio, infine la madre Chiesa della Beta Maria di Anagni fece per loro impedimento e giunsero al palazzo del papa, e quindi i cardinali posero incendio alla porta della chiesa cosicché i nemici della chiesa fossero arsi e gli uomini di Sciarra e perché lui salvasse la vita sia al capitano che ai suoi figli, e uno dei suoi figli fuggì in una camera e fu tradotto in carcere. Il papa non potè più difendersi dall’attacco di Sciarra ed i suoi uomini, rotte le porte come le finestre per più luoghi del palazzo fu accesso il fuoco da altra parte, e finalmente l’esercito entrò con voce furibonda e contro il papa si scagliò portandogli gravi offese e minacce, alle quali il papa non rispose, essendo il papa posto alla rogazione se il papato volesse deporre se non voleva perdere la testa, disse costantemente di no, ed anzi in volgare rispose, “Ecco il collo, ecco la testa”, e subitamente protestato fu da ognuno che al papato non mai rinunciasse per quanto ancora potesse vivere. Sciarra avrebbe voluto uccidere il papa, ma gli fu impedito poiché il male nel corpo che affliggeva il papa non recedeva. Il signor Pietro Ispano assisteva il papa in tutto questo conflitto, ma tutti i familiari del papa erano fuggiti e lasciarono lui ai suoi nemici, e gettarono sia gli ordini maggiori che i minori, sono nominati i custodi del papa in carcere, Reginaldo da Supino e molti altri con lui. E così fu rapito il papa i suoi nipoti e lo stemma, il papa ebbe un malore la notte, fu rapito all’ora VII, et come l’esercito nel suo primo ingresso fu creduto, il Papa ebbe un malore nella notte. Ma non nell’accesso fu permesso che derubassero il Papa, la sua camera e i suoi tesori di vasi e le vesti, ornamenti, d’oro ed argento e di ogni altra cosa che qui era posta, intento che il papa era restato così povero come Job dopo la notizia tristissima che gli fu annunziata. Lo stesso Papa guardando dovunque quale genere di uomini scellerati era giunta e prendeva i suoi vestiti e tutte la mobilia stando quindi che prendeva una cosa e chi un’altra null’altro disse che: “Il Signore diede, ed il Signore toglie”. E chiunque prendeva ciò che poteva, sottraeva, e asportava, ma al Papa ora più nulla importava ne di rei che di qualunque altro ribaldo. In verità non si crede che tutti i re del mondo possano avere tanti tesori entro un anno, quanto fu sottratto dal palazzo del Papa e dal palazzo del marchese e dei tre cardinali, e in questo nella breve ora del giorno. Sopra Simone Gerardo mercante del Signor Papa fu totalmente derubato il quale riuscì a salvare la vita. E così restarono il Papa ed i nipoti suoi sotto la custodia di questi stessi militari e di altri laici dalla Vigilia della Natività della Beata Vergine Maria fino al terzo giorno seguente, e fino al giorno della luna che fu nel successivo alla Beata Maria. Intanto era trattato da Sciarra se il Papa dovesse essere ucciso ovvero portato vivo dal re di Francia. Udendo il popolo di Anagni che il Papa doveva essere portato morto come volevano lui ed i suoi uccidere il Papa, la stessa comunità di Anagni fece qualche invocazione fra loro in qualche luogo segreto ignorando il capitano, sia Sciarra che gli altri custodi del Papa che questa riunione fu certamente svolta il giorno dopo del giorno della Maria Vergine, circa all’ora terza. In vero in quella riunione in verità dissero fra loro che il Papa fece molti mali nella sua vita, ma non certo è lecito uccidere lui:“ Se il papa in questa città fra noi tutti, è detto per tutto il mondo che noi siamo morti per questa cosa e restiamo interdetti, intanto che non mai sarà celebrata la messa in questa villa. E per questo fatto tutta la cristianità sorgerà contro di noi e così saremo rovinati tutti”altri dissero“Che cosa allora si deve fare?. Altri risposero:“Andiamo tutti al Palazzo del Papa e sottraiamo il corpo del Papa e del marchese nipote dalle mani dei loro custodi, e assumiamone noi la custodia e così avranno salva la vita. E tutti giurarono che se i custodi, e Sciarra avessero resistito, nessuno da loro vivo sarebbe sortito. E così con questa deliberazione il popolo di Anagni, la stessa comunità, che aveva diecimila uomini bene armati, come si crede, corsero verso il palazzo del Papa dove lo stesso era prigioniero, e volendo entrare non poterono per la presenza dei custodi. Ma infine scacciati i custodi e da questi allontanati, accedette il popolo di Anagni verso il Papa, e uno di questi disse per tutti:“Padre Santo, noi veniamo qui affinché la Vostra vita sia salva e per questo vogliamo avere la custodia della vostra persona fin quando non sia placata questa tempesta. Sentite queste parole il Papa levò gli occhi e le mani al cielo, e ringraziò sia il Signore che il popolo da cui fu liberato dalla morte. E similmente la comunità liberò anche i nipoti del Papa e li tennero sotto la loro custodia. Udite queste cose Sciarra recedette dalla villa con il suo esercito contro il popolo di Anagni e molto irato e minato gravemente. E così fu liberato il Papa dal popolo di Anagni il giorno dopo la Natività della Maria Vergine circa dopo la nona ora. E così lo stesso popolo e lo stesso Papa si fece portare dal suo Palazzo fino alla grande piazza di fronte a tutto il popolo…      

Alessandro Lusana

In Bonifacium: a chronicle less know of attack to Bonifacio VIII to Anagni

The slap of Anagni, historical act, that is remembered at history of Middle age, assumes features that at historical level have, after die of pope Bonifacio VIII, processes and sentence by Philipp IV called the Nice, king of French, who has thought can enlarge his control and on the Church and the pope same, this concept is typically height Medieval, and reportable to emperor Ottone III. But further the dramatic act, at meaning Greek of word, this is dynamic, and anthropological and social notation, for uses, and the mass not celebrated to Anagni, and therefore fear of people to Anagni, while it has elected captain of people Adinolfo, enemy of pope Bonifacio; a behaviour much contradictory, one fear for lake mass, but is allowed will of who contrast the pope, as Landolfo, who is impediment to pope same, supreme holder of spiritual power. The chronicle tells: Around to horrible insult and abduction of pope Bonifacio VIII. At Saturday, to vigil of Nativity Blissful Virgin Mary, dawn an army want for king of French and for two cardinal Colonna, who want to doors of Anagni, open and here their inflict attack to pope Palace. When the clamour in Anagni begin, both men and women arise from bed, and open to enemy, certainly was that Sciarra Colonna, brother of cardinal Colonna want to this city with great court and armies by him acquired for king French. When people of Anagni hear, bell plays, and want to this place and according to use they treatment question, for time possible, same community of Anagni elect a captain, who leads community. Adinolfo, much potent and enemy of pope, elected and people swear fidelity and obedience. While happen these events for people of Anagni, abovementioned Sciarra attack palace of pope and toward palace of nephew and that of three cardinals, as penitentiary Gentile, lord Francesco Lord of pope and lord Pietro Spanish. But family go out and the coat of arm was fall, same epigraphs fall and they think so that anybody enter to palace, but three cardinal, next friends of pope go in and every treasure was lake, and same cardinals when possible escape. Until during this attack go in captain Adinolfo, who has brought Reginaldo di Supino, great enemy of pope and great lord of Campagna, and brought and sons of Giovanni di Citeaux, keep to prison by pope, and when captain reach Sciarra Colonna, and his army, same captain and his army join to Sciarra, therefore enemy of pope, and go in against pope and his nephew, then both pope and their coat of arm, they can’t, as believed, defend it; therefor pope asked a truce which was allowed by Sciarra until none hour to day for vigil of nativity Virgin Mary’s, and knowing that truce begin  from first hour. Pope has sent secret letters so that one can save his life and his nephew, and pope promises that if they make it he give to them abundant awards, but people answers that give his fidelity to and alone elected captain and alone to him give all power, and without captain anything have made, pope hear it send ambassadors. Pope ask to Sciarra that expose the asks for which pope condemned cardinals Colonna, and therefore he will make a second consistory for to amend condemns. Sciarra then answer that never would give pope three thing follow: first to integrate cardinals Giacomo and Pietro Colonna, condemned both spiritual and temporal function, they and their parents, and moreover that pope renounce to pontifical roll, and that body of pope was available. Pope after has heard these asks he answered. Miserable me, very hard these world! Messenger want for possible, but not was accord. Going none hour pope spook: you go! You go, is vulgar and he vale very little; therefore Sciarra took army against pope and his nephew, and they defence self them with courage. Finally mother church of Blissful Mary of Anagni made for them impediment and they come to palace o pope, and cardinals give fire to door of church so that enemy of Church would be burnt and men of Sciarra, and because he save life both captain and his sons, and one of these escaped to room and bring to prison. Pope can’t defence by attack of Sciarra and his men, break doors and windows and in fire much place of palace, and army finally go in army with furious voice, and against pope assail with insult, to pope doesn’t answer, because pope was let rogation to renounce to papacy, if he wont be behead, he tells constantly not will, and he Italian answer: “here is my knife, here is my head”, and soon offence he was by everybody so that he renounce to papacy. Sciarra would will kill pope but was prevent to him, because illness of pope not regress. Lord Pietro Spain assist pope during this event, but all families of pope was escaped and leave him to his enemy, and throw both major order an smaller, and are named keeper of pope for prison, Reginaldo da Supino and other. So pope has abducted his nephew and his coat of arm, pope has illness during night, he was abducted to seventh hour. But during enter was allow that they rob pope, his room and his treasures of pot and cloth, gold ornament and silver and other thing here presents, pope was poor as Job after bad notice. Same pope has seen gender of men was present at his palace he took his cloth and his furniture, and who took a thing and who other, neither he spook: Lord gave and Lord take. And everybody took that can, robed, but to pope nothing interest neither guilty nor other. Truth isn’t believe that much treasure the king of word can have between a year, and all was robed from palace of pope and that of marquis and three cardinals, and between short hour day.                 Up Simone Gerardo merchant of pope was robed and he save his life. So was pope and his nephew to his custody same army and other lay from vigil of Birth Blissful Mary until third day follow, and until moon day to following to Blissful Birth Mary’s. While Sciarra asked if pope must be kill or bring live to king of French. Pope hearing people of Anagni that pope must be brought die, as will both he and his kill pope, same community of Anagni made invocation between them at secret place ignoring both captain and Sciarra and other keeper of pope, and this meeting was the follow day to Birth Virgin Mary. Truth during that meet they tool that pope has made much badly during his life, but isn’t kill him: If pope in this city between us, is called for whole world  that we are die for this thing and we are interdict, while never will celebrate mass to this city. And whole Christianity arise against us and we will be ruin. Other ask: “What  must we do?”Other answer: we go to palace of pope and take body of pope and of marchis form hands of their keeper, and we take custody, so will have save life, and everybody swear that if keepers and Sciarra have resistance, nobody would be survive. People of Anagni and same community, that have ten thousand armed men, as one believe they go to palace of pope where same was imprisoned, they will enter not can it for keepers presence. But finally throw keepers people go in people of Anagni forward pope, and one tells for all: “Saint father, we go here so that your life is saved and we will custody of your person. Pope has heard these world raise eyes and hands to sky, and thank both Lord and people of Anagni, and equally community freed nephew of pope and keep it with custody. Sciarra heard these events withdraw from palace with his army against people of Anagni. So was freed pope by people of Anagni after day of Nativity Mary around none hour. So same people and pope has brought from his palace to great place in front of people… 

Alessandro Lusana                               

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[1] K.de Lettenhove, Une relation inédite de l’attentat d’Anagni, in Revue des questions historiques, 1872, n. XI, pp.511-520. La versione originale in francese e latino è stata tradotta interamente dallo scrivente per la pubblicazione.

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