Una vita nell’arte
Benvenuto era impegnato nel guardare il suo Perseo che sfoggiava la sua presenza nella Piazza della Signoria,
sotto il Loggiato principale. Un giovincello con età da aiutante di bottega si
avvicinò al maestro e cominciò a fissarlo attentamente; forse per una
sensazione Benvenuto si girò repentinamente a guardò fisso il giovane che era
concentrato nella sua speculazione; Benvenuto allora: perché guardi me invece della mia opera, non credo di essere tanto
procace da essere degustato da te.Il giovane non rispose e continuò a
guardarlo, quindi: avete fatto
quest’opera?, chiese incuriosito mentre guardava il Perseo; Benvenuto manifestò un certo risentimento e aggiunse: certo che lo feci io altrimenti chi?; il
giovane non si scompose e rispose: credevo
che fosse di Baccio Bandinelli, invece siete voi! Bene, alquanto piacevole.
Benvenuto pose la mano destra al coltello che aveva al fianco e: senti piccolo arrogante, non credere di
paragonarmi al Bandinelli perché faresti davvero una brutta fi…; il giovane
lo interruppe e terminò il sostantivo, avendo portato anch’egli la mano alla
sciabola: vorreste dire figura? Credo che
sia figura; estraendo la sciabola ben affilata e brillante. Benvenuto
allora rinfoderò il pugnale e guardò il giovane: chi sei? E cosa vuoi da me? Se ti manda il duca Lessandro, digli che la
sua opera la comincerò presto. Il giovane quindi guardò celermente la piazza affollata di
mercanti, militi e signori, o presunti tali, che parlavano fra di loro, e poi
guardando nuovamente Benvenuto rispose:
vorrei scrivere la vostra vita e scriverla con diretta testimonianza vostra.
Possiamo cominciare con questa opera che mirate con tanto trasporto, et quindi
io vorrei sapere come e quando l’avete fatta e chi ve l’ha chiesto. Benvenuto
allora invitò cordialmente il giovane ad un’osteria dove si sedettero e
ordinato una brocca di vino, Benvenuto cominciò il racconto: Il nostro Duca di Firenze in questo tempo,
che eramo del mese d'agosto nel 1545,essendo al Poggio a Caiano, luogo dieci
miglia discosto di Firenze, io l'andai a trovare, solo per fare il debito mio, per essere anch'io cittadino fiorentino e
perché i mia antichi erano stati molto amici della casa de' Medici, e io piú
che nessuno di loro amavo questo duca Cosimo. Sí come io dico, andai al detto Poggio solo per fargli reverenza e non mai
con nessuna intenzione di fermarmi
seco, sí come Dio, che fa bene ogni cosa, a lui piacque: ché veggendomi il detto Duca, dipoi fattomi
molte infinite carezze, e lui e la Duchessa mi dimandorno dell'opere che io avevo fatte al Re; alla qual cosa
volentieri, e tutte per ordine, io raccontai.
Udito che egli m'ebbe, disse che tanto aveva inteso che cosí era il vero; e da
poi aggiunse in atto di compassione,
e disse: - O poco premio a tante belle e gran fatiche! Benvenuto mio, se tu mi volessi fare qualche cosa a me, io ti pagherei
bene altrimenti che non ha fatto quel
tuo Re, di chi per tua buona natura tanto ti lodi -. A queste parole io
aggiunsi li grandi obrighi che io
avevo con Sua Maestà, avendomi tratto d'un cosí ingiusto carcere, di poi datomi l'occasione di fare le piú mirabile
opere che ad altro artefice mio pari che nascessi mai. In mentre che io dicevo cosí il mio Duca si scontorceva e pareva che
non mi potessi stare a udire. Da poi
finito che io ebbi, mi disse: - Se tu vuoi far qualcosa per me, io ti farò
carezze tali, che forse tu resterai
maravigliato, purché l'opere tue mi piacciano; della qual cosa io punto non dubito -. Io poverello
isventurato, desideroso di mostrare in questa mirabile Iscuola, che di poi che io ero fuor d'essa, m'ero affaticato in altra
professione di quello che la ditta
iscuola non istimava, risposi al mio Duca che volentieri, o di marmo o di
bronzo, io gli farei una statua
grande in su quella sua bella piazza. A questo mi rispose, che arebbe voluto da
me, per una prima opera, solo un Perseo.
Questo era quanto lui aveva di già desiderato un pezzo; e mi pregò che io gnene facessi un modelletto. Volentieri mi
messi a fate il detto modello, e in
breve settimane finito l'ebbi, della altezza d'un braccio in circa: questo era
di cera gialla, assai accomodatamente
finito: bene era fatto con grandissimo istudio e arte. Venne il Duca a Firenze e innanzi che io gli
potessi mostrare questo ditto modello, passò parecchi dí; che propio pareva che lui non mi avessi mai
veduto né conosciuto, di modo che io feci un mal giudizio de' fatti mia con Sua Eccellenzia. Pur da poi, un dí doppo
desinare, avendolo io condotto nella
sua guardaroba, lo venne a vedere insieme con la Duchessa e con pochi altri
Signori. Subito vedutolo gli piacque e
lodollo oltramodo: per la qual cosa mi dette un poco di speranza che lui alquanto se ne 'ntendessi.
Da poi che l'ebbe considerato assai, crescendogli grandemente di piacere, disse queste parole: - Se tu conducessi,
Benvenuto mio, cosí in opera grande
questo piccol modellino, questa sarebbe la piú bella opera di piazza -. Allora
io dissi:-Eccellentissimo mio Signore, in piazza sono l'opere del gran
Donatello e del maraviglioso Michelagnolo,
qual sono istati dua li maggior uomini dagli antichi in qua. Per tanto Vostra
Eccellenzia illustrissima dà un
grand'animo al mio modello, perché a me basta la vista di far meglio l'opera, che il modello, piú di tre
volte. Benvenutio allora guardò l’osteria e raccontò un episodio: Accompagnammoci con il procaccia di Vinezia,
il quale si chiamava per sopra nome Lamentone: con esso andammo di compagnia, e
passato Bologna una sera in fra l'altre arrivammo a Ferrara; e quivi alloggiati
a l'osteria di Piazza, il detto Lamentone andò a trovare alcuno de' fuora
usciti, a portar loro lettere e imbasciate da parte della loro moglie…; la
sera si approssimava e Benvenuto accortosi del buiore congedò il ragazzo
sollecitandolo a scrivere tutto lui aveva raccontato.Ed aggiunse: spero che qualcuno un giorno legga questa
vita, e che la tua fatica non sia anodina.
Alessandro Lusana
A life at art
Benvenuto was employ to
see his Persus who shows off his
presence at the palce of Lordship, under principle open gallery. A young with age
of collaborator store approch to master and starts see him: benvenuto perhaps
for a sensation turne soon and has seen
young who was concentrated his examination; Benvenuto then: why yiou see me instead my
sculpture, I don’t think so very nice. Young has continued seen it, then: has
you made thi sculpture?; young has asked while see Perseus manifested resentement
and adds: certainly I have made it, who
otherwise? Young dosen’t manifest resentement
and answer: I have thinked that this
sculpture is of Baccio Bandinelli, instead you are author! Very well. Benvenuto
takes the knife to his side and talk: hair!
small arrogant, not you think that compare me to Bandinelli, because you will
make a wrong en…; young interrupted soon, and ended world; wrong image; and while takes his sword; you will talk image? I think that is image;
extracting the very brilliant sword, Benvenuto sheathes his knife and seeing
young ask: who are you? What
do you will? If send you duke Alexander, you talk him that I start soon his
sculpture. Young therefore see place with people
between merchant, soldiers and lords true or presumed who talk between they,
and refresh seeing Benvenuto answer: I would will write your life and write it with direct your testimony. We
can beginn with this sculpture which you see with very love and I would will
know how and when you have made it, and who has commissioned. Benvenuto then
invite young to a next tavern, where one met and order a pitcher of vine, and
Benvenuto beginns his story: our duke of
Florence at this time, we was month of August
to 1545, being Poggio a Caiano, country theen mile distant from Florence, I
have gone for a visit for my use, and for be citizen of Florence, and because
my family have was friends with de’Medici, and I love more than anybody this
duke Cosimo. So I gone to Poggio alone for a omage and not forstop with him,
but God, who make everything, he like, duke seeing me, and more omage to me,
and he and duchess ask me few sculpture
which I have made for king; therefore I will, and for order, I told. Duke hair
me and he knowing truth; and adds for compassion and he talked: -small reward
for much fatigue! My Benvenuto, is you will do some thing to me, I pay well
otherwise doesn’t king. I adds this world major obligation that I have with His
Majesty, becuause I ame took by injuste prison, and after because he given me
occasion for to make admirable sculpture. While I telling my duke is annoy and
seems that he can’t hair me, When I end he talks: if you will make ani thing
for me I will be enjoy, that you will be astonished, provided the your
sculpture like me; I not doubt. I am poor, and with will of manifest my
capacity, I answer that bronze or marble, I will make a big sculpture at nice
place. He answer that he would will for sculpture a Perseus. This he will from
more time, and he ask that I make a model. I have made this model, and few week
I have made it, this was an around ell, it is yellow wax and ended; very well
make with more study. Duke has gone to Florence but seems that he don’t know me
and I can’t show this model to him. A day after dinner, I accompany him to his
wardrobe, he see this model with his duchess and other lords. He seeit and soon
he like and he has praise. He talks: if you make this model, my Benvenuto, so
at major sculpture this little model, this is would be the more nice than is at
place. Then I talk: most Excellence my Lord, at the place are sculpture of Donatello
and Michael Angel, and these are major sculpture once ancient…Benvenuto
then stop himself and seeing the inn talked: I remember have gone Ferrara and at inn and together Lamentone, my
friend, who has gone for visit to opposing to Medici family and he bring
letters of their husband… ; evening was next and Benvenuto has
seen dark dismiss young and press it to
write his life, and adds: I hope that
someboby read this life and that your effort isn’t useless.
Alessandro Lusana
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