Appunti museologici
L’opera d’arte in effetti resta un
referente sempre ricercato e custodito all’interno di una seconda opera d’arte,
quale il museo, che talvolta viene modificata da disinvolti interventi
strutturali, decontestualizzando sensibilmente l’opera ed inserendola in un
contesto asettico, manifestando però, tramite la dislocazione, l’idea
dell’allestitore che dispone le opere come meglio potrebbero manifestarsi;
quindi un principio di semiotica strutturale, ed architettonica, permane e
rapporta sia il passato trascorso delle opere esposte sia il presente della
mostra stessa, che infatti denuncia una seconda natura stilistica, quella
dell’allestitore; ecco perché la decontestualizzazione tende a frustrare
l’intento primario del collezionista ovvero ideatore del museo, la
ricostruzione dell’accaduto che, secondo il dettato crociano, risale anche solo
all’entrata del museo, ossia nel brevissimo intervallo intercorso fra l’accesso
e la biglietteria, dato che ogni storia è
storia contemporanea[1], quindi anche quel
breve tragitto, se fosse possibile, dovrebbe essere musealizzato, e quindi
essere passato; pensando così il museo, nasce una sorta di muta
gerarchizzazione, per la quale il piccolo, ossia l’oggetto custodito, è
l’interesse principale a dispetto dell’edificio che lo conserva; Musil era
solito ripetere: il monumento è tanto
grande che nessuno lo vede, quindi gli edifici museali trattengono il loro
divenire storico ed il loro contesto, e quindi dovrebbero a loro volta essere
musealizzati loro stessi, il museo è un museo nel museo, poiché musealizza sé
stesso, ossia è un contenitore della sua storia e del suo divenire
artistico.
Alessandro Lusana
Alessandro Lusana
Notes on the every museums
The
artist work is a reference always searched and kept in second artist work which
is the museum, which sometime is radically modified for work building very
useless, less contest of art and exposed at aseptic contest, but so showing the
idea of curator, who exposes painting as better visible; therefore a principle
of semiotics of frame exposition and of architect, but this concept connects
both remote past of work art and present of exposition same, which shows a
second stylistical nature, that of curator; for this the less of contest is
frustrate the firstly intent of collector, or inventor of museum, rebuilding of
past that, according opinion to Benedetto Croce[2],
is present when entrance to museum, every
history is contemporary history, therefore interval between entrance and
booking office, then and this short way, if this is possible, would be insert
to museum, and then past; if so we think museum born a hierarchy, for small,
object kept in museum, is very principle interest despite building which keep it, writer Musil usually repeated: monument is so great but nobody sees it; then museum buildings keep
their historical become and their contest, then they would must be keep as
museum, this is be museum of museum.
Alessandro Lusana
Alessandro Lusana
[1] Per Benedetto Croce il presente è quello che accade
nell’istante in cui si compie, dopo qualche momento è già storia. Quindi il
museo custodisce il suo trascorso, ossia la storia di cui è contenitore e
fautore per il suo trascorso artistico; per cui contiene anche la storia del
visitatore che, comincia con l’accesso al museo, per poi raggiungere
solitamente la biglietteria, per cui l’accesso è già storia.
[2] See note 1
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