Lo schiaffo di Anagni
assume connotati che storicamente hanno determinato, post mortem pontificis, processi e condanne morali da parte di
Filippo IV il Bello, re di Francia, e altri suoi seguaci, che credettero di estendere
un cesaropapismo di matrice ottoniana, quindi altomedioevale, sulla chiesa di
Bonifacio; ma la vicenda in effetti seguì, come frequente nella storia,
percorsi assai differenti; ma oltre l’evento drammatico, nell’accezione greca
del lemma, ossia dinamico, anche notazioni antropologico sociali, legate alle
abitudini, la mancata messa che si sarebbe svolta in Anagni in futuro, e quindi
la paura del popolo anagnino, mentre già aveva eletto il capitano del popolo
Adinolfo, acerrimo nemico di Bonifacio; un atteggiamento alquanto
contraddittorio, si teme per la mancata celebrazione della messa, quindi
dell’ufficio liturgico, ma si asseconda la volontà di colui che vuole contrastare forse
letalmente, quale Landolfo, la persona del detentore di tale ufficio nelle sue
valenze meramente spirituali, quale è il papa. Comunque la cronaca recita: Intorno all’orribile insulto e rapimento di
Bonifacio papa: Nel sabato, alla vigilia della Natività della Beata Vergine Maria,
all’alba venne un esercito di uomini armati da parte del re di Francia e da
parte dei due cardinali Colonna condannati, che vennero verso le porte di
Anagni che erano aperte e sferrarono l’attacco al Palazzo del papa. Quando il
clamore su Anagni cominciò, sia gli uomini che le donne si alzarono dai letti,
e ai nemici aprirono quando il clamore di questi avanzava, certo fu che Sciarra
Colonna fratello dei cardinali Colonna venisse nella città con grande
schieramento di armi da lui acquisita per il Re di Francia per rapire il papa e
portarlo morto in Francia. Quando il popolo di Anagni sentì, fu suonata la
campana, vennero in un luogo e secondo il costume trattarono a vicenda per
quanto fosse concesso, per quanto il tempo lo permettesse, la medesima comunità
anagnina elesse un capitano, il quale tutta la comunità dovesse dirigere e
governare. Fu eletto Adinolfo uomo assai potente e nemico fervente del papa, a
cui il popolo giurò fedeltà ed obbedienza e promisero il loro comando. E mentre
avvenivano queste vicende per il popolo di Anagni, il predetto Sciarra
attaccava alacremente il palazzo del papa e anche verso il palazzo del nipote
del papa e al palazzo dei tre cardinali, come al signor penitenziere Gentile,
il signor Francesco Signore del papa e del signor Pietro Ispano. Ma i familiari
uscirono e lo stemma della famiglia papale era colpito e gettando a terra le
stesse epigrafi intento che in alcun modo era possibile a loro di entrare nel
palazzo del papa, ma tre cardinali considerati stretti amici del papa entrarono
e qui ogni tesoro trovarono portarono via, e gli stessi cardinali appena
possibile fuggirono. Fin qui durante questo attacco ecco quindi che
sopraggiunse Adinolfo capitano, portando con se Reginaldo di Supino che è
grande nemico del papa e grande signore della Campagna, e portò con se i figli
del signor Giovanni di Chitaux, il cui padre il papa teneva in carcere, e
quando il detto capitano raggiunse Sciarra Colonna, ed il suo esercito, lo
stesso capitano e i suoi si unirono a Sciarra, quindi tutti i nemici capitali
del papa, quindi entrarono con irruenza contro il papa ed i nipoti, per cui sia
il papa che il loro stemma non poterono, come si era creduto, a lungo
difendere; quindi il papa chiese una tregua che fu concessa da Sciarra fino
all’ora nona di detto giorno della vigilia della Natività della Beata Vergine
Maria, sapendo che la tregua sarebbe cominciata dall’ora prima fino alla nona
come già detto. Il papa in segreto inviò lettere al popolo di Anagni affinché
potessero salvare la vita sua e dei nipoti, promise che se questo avessero
fatto li avrebbe lautamente ricompensati, ma il popolo rispose che avrebbe
prestato fedeltà al capitano eletto e in lui avrebbe riposto la piena potestà,
senza il quale capitano nulla avrebbe fatto, il papa udito questo allora inviò
ambasciatori. Il papa chiese a Sciarra di esporre le richieste con cui il papa
condannava i cardinali Colonna, e perciò avrebbe approntato un secondo
concistoro con cui avrebbe emendato le condanne. Sciarra rispose che mai
avrebbe dimesso il papa dalla sua vita le tre cose che seguono: primo che
integrasse i cardinali Giacomo e Pietro Colonna, già da lui condannati, sia
nella funzione spirituale che temporale, e non solo loro ma tutti i loro
consanguinei, ed inoltre che il papa rinunciasse al papato dopo aver esaudito
il primo punto, e che il corpo del papa fosse a sua completa disposizione.
Ascoltate queste richieste il papa rispose: Povero me, dure queste parole! E
quindi intervennero i nuntii per quanto fosse possibile, ma in nessun modo
poterono cercare accordo. E venendo l’ora nona il papa esclamò: “Andate!
Andate, è volgare e vale tanto quanto: A lui, a lui e prese l’esercito per
irrompere contro il papa, ed i suoi nipoti, e così si difesero con tanto
coraggio, infine la madre Chiesa della Beta Maria di Anagni fece per loro
impedimento e giunsero al palazzo del papa, e quindi i cardinali posero
incendio alla porta della chiesa cosicché i nemici della chiesa fossero arsi e
gli uomini di Sciarra e perché lui salvasse la vita sia al capitano che ai suoi
figli, e uno dei suoi figli fuggì in una camera e fu tradotto in carcere. Il
papa non potè più difendersi dall’attacco di Sciarra ed i suoi uomini, rotte le
porte come le finestre per più luoghi del palazzo fu accesso il fuoco da altra
parte, e finalmente l’esercito entrò con voce furibonda e contro il papa si
scagliò portandogli gravi offese e minacce, alle quali il papa non rispose,
essendo il papa posto alla rogazione se il papato volesse deporre se non voleva
perdere la testa, disse costantemente di no, ed anzi in volgare rispose, “Ecco
il collo, ecco la testa”, e subitamente protestato fu da ognuno che al papato
non mai rinunciasse per quanto ancora potesse vivere. Sciarra avrebbe voluto
uccidere il papa, ma gli fu impedito poiché il male nel corpo che affliggeva il
papa non recedeva. Il signor Pietro Ispano assisteva il papa in tutto questo
conflitto, ma tutti i familiari del papa erano fuggiti e lasciarono lui ai suoi
nemici, e gettarono sia gli ordini maggiori che i minori, sono nominati i
custodi del papa in carcere, Reginaldo da Supino e molti altri con lui. E così
fu rapito il papa i suoi nipoti e lo stemma, il papa ebbe un malore la notte,
fu rapito all’ora VII, et come l’esercito nel suo primo ingresso fu creduto, il
Papa ebbe un malore nella notte. Ma non nell’accesso fu permesso che
derubassero il Papa, la sua camera e i suoi tesori di vasi e le vesti,
ornamenti, d’oro ed argento e di ogni altra cosa che qui era posta, intento che
il papa era restato così povero come Job dopo la notizia tristissima che gli fu
annunziata. Lo stesso Papa guardando dovunque quale genere di uomini scellerati
era giunta e prendeva i suoi vestiti e tutte la mobilia stando quindi che
prendeva una cosa e chi un’altra null’altro disse che: “Il Signore diede, ed il
Signore toglie”. E chiunque prendeva ciò che poteva, sottraeva, e asportava, ma
al Papa ora più nulla importava ne di rei che di qualunque altro ribaldo. In
verità non si crede che tutti i re del mondo possano avere tanti tesori entro
un anno, quanto fu sottratto dal palazzo del Papa e dal palazzo del marchese e
dei tre cardinali, e in questo nella breve ora del giorno. Sopra Simone Gerardo
mercante del Signor Papa fu totalmente derubato il quale riuscì a salvare la
vita. E così restarono il Papa ed i nipoti suoi sotto la custodia di questi
stessi militari e di altri laici dalla Vigilia della Natività della Beata
Vergine Maria fino al terzo giorno seguente, e fino al giorno della luna che fu
nel successivo alla Beata Maria. Intanto era trattato da Sciarra se il Papa
dovesse essere ucciso ovvero portato vivo dal re di Francia. Udendo il popolo
di Anagni che il Papa doveva essere portato morto come volevano lui ed i suoi
uccidere il Papa, la stessa comunità di Anagni fece qualche invocazione fra loro
in qualche luogo segreto ignorando il capitano, sia Sciarra che gli altri
custodi del Papa che questa riunione fu certamente svolta il giorno dopo del
giorno della Maria Vergine, circa all’ora terza. In vero in quella riunione in
verità dissero fra loro che il Papa fece molti mali nella sua vita, ma non
certo è lecito uccidere lui:“ Se il papa in questa città fra noi tutti, è detto
per tutto il mondo che noi siamo morti per questa cosa e restiamo interdetti,
intanto che non mai sarà celebrata la messa in questa villa. E per questo fatto
tutta la cristianità sorgerà contro di noi e così saremo rovinati tutti”altri
dissero“Che cosa allora si deve fare?. Altri risposero:“Andiamo tutti al
Palazzo del Papa e sottraiamo il corpo del Papa e del marchese nipote dalle
mani dei loro custodi, e assumiamone noi la custodia e così avranno salva la
vita. E tutti giurarono che se i custodi, e Sciarra avessero resistito, nessuno
da loro vivo sarebbe sortito. E così con questa deliberazione il popolo di
Anagni, la stessa comunità, che aveva diecimila uomini bene armati, come si
crede, corsero verso il palazzo del Papa dove lo stesso era prigioniero, e
volendo entrare non poterono per la presenza dei custodi. Ma infine scacciati i
custodi e da questi allontanati, accedette il popolo di Anagni verso il Papa, e
uno di questi disse per tutti:“Padre Santo, noi veniamo qui affinché la Vostra vita sia salva e per
questo vogliamo avere la custodia della vostra persona fin quando non sia
placata questa tempesta. Sentite queste parole il Papa levò gli occhi e le mani
al cielo, e ringraziò sia il Signore che il popolo da cui fu liberato dalla
morte. E similmente la comunità liberò anche i nipoti del Papa e li tennero
sotto la loro custodia. Udite queste cose Sciarra recedette dalla villa con il
suo esercito contro il popolo di Anagni e molto irato e minato gravemente. E
così fu liberato il Papa dal popolo di Anagni il giorno dopo la Natività della Maria
Vergine circa dopo la nona ora. E così lo stesso popolo e lo stesso Papa si
fece portare dal suo Palazzo fino alla grande piazza di fronte a tutto il
popolo…
Alessandro
Lusana
In Bonifacium: a
chronicle less know of attack to Bonifacio VIII to Anagni
The
slap of Anagni, historical act, that is remembered at history of Middle age,
assumes features that at historical level have, after die of pope Bonifacio
VIII, processes and sentence by Philipp IV called the Nice, king of French, who
has thought can enlarge his control and on the Church and the pope same, this
concept is typically height Medieval, and reportable to emperor Ottone III. But
further the dramatic act, at meaning Greek of word, this is dynamic, and
anthropological and social notation, for uses, and the mass not celebrated to
Anagni, and therefore fear of people to Anagni, while it has elected captain of
people Adinolfo, enemy of pope Bonifacio; a behaviour much contradictory, one
fear for lake mass, but is allowed will of who contrast the pope, as Landolfo,
who is impediment to pope same, supreme holder of spiritual power. The
chronicle tells: Around to horrible
insult and abduction of pope Bonifacio VIII. At Saturday, to vigil of Nativity
Blissful Virgin Mary, dawn an army want for king of French and for two cardinal
Colonna, who want to doors of Anagni, open and here their inflict attack to
pope Palace. When the clamour in Anagni begin, both men and women arise from
bed, and open to enemy, certainly was that Sciarra Colonna, brother of cardinal
Colonna want to this city with great court and armies by him acquired for king
French. When people of Anagni hear, bell plays, and want to this place and
according to use they treatment question, for time possible, same community of
Anagni elect a captain, who leads community. Adinolfo, much potent and enemy of
pope, elected and people swear fidelity and obedience. While happen these
events for people of Anagni, abovementioned Sciarra attack palace of pope and
toward palace of nephew and that of three cardinals, as penitentiary Gentile,
lord Francesco Lord of pope and lord Pietro Spanish. But family go out and the
coat of arm was fall, same epigraphs fall and they think so that anybody enter
to palace, but three cardinal, next friends of pope go in and every treasure
was lake, and same cardinals when possible escape. Until during this attack go
in captain Adinolfo, who has brought Reginaldo di Supino, great enemy of pope
and great lord of Campagna, and brought and sons of Giovanni di Citeaux, keep
to prison by pope, and when captain reach Sciarra Colonna, and his army, same
captain and his army join to Sciarra, therefore enemy of pope, and go in
against pope and his nephew, then both pope and their coat of arm, they can’t,
as believed, defend it; therefor pope asked a truce which was allowed by
Sciarra until none hour to day for vigil of nativity Virgin Mary’s, and knowing
that truce begin from first hour. Pope
has sent secret letters so that one can save his life and his nephew, and pope
promises that if they make it he give to them abundant awards, but people
answers that give his fidelity to and alone elected captain and alone to him
give all power, and without captain anything have made, pope hear it send
ambassadors. Pope ask to Sciarra that expose the asks for which pope condemned
cardinals Colonna, and therefore he will make a second consistory for to amend
condemns. Sciarra then answer that never would give pope three thing follow:
first to integrate cardinals Giacomo and Pietro Colonna, condemned both
spiritual and temporal function, they and their parents, and moreover that pope
renounce to pontifical roll, and that body of pope was available. Pope after
has heard these asks he answered. Miserable me, very hard these world!
Messenger want for possible, but not was accord. Going none hour pope spook:
you go! You go, is vulgar and he vale very little; therefore Sciarra took army
against pope and his nephew, and they defence self them with courage. Finally
mother church of Blissful Mary of Anagni made for them impediment and they come
to palace o pope, and cardinals give fire to door of church so that enemy of
Church would be burnt and men of Sciarra, and because he save life both captain
and his sons, and one of these escaped to room and bring to prison. Pope can’t
defence by attack of Sciarra and his men, break doors and windows and in fire much
place of palace, and army finally go in army with furious voice, and against
pope assail with insult, to pope doesn’t answer, because pope was let rogation
to renounce to papacy, if he wont be behead, he tells constantly not will, and
he Italian answer: “here is my knife, here is my head”, and soon offence he was
by everybody so that he renounce to papacy. Sciarra would will kill pope but
was prevent to him, because illness of pope not regress. Lord Pietro Spain
assist pope during this event, but all families of pope was escaped and leave
him to his enemy, and throw both major order an smaller, and are named keeper
of pope for prison, Reginaldo da Supino and other. So pope has abducted his
nephew and his coat of arm, pope has illness during night, he was abducted to
seventh hour. But during enter was allow that they rob pope, his room and his
treasures of pot and cloth, gold ornament and silver and other thing here
presents, pope was poor as Job after bad notice. Same pope has seen gender of
men was present at his palace he took his cloth and his furniture, and who took
a thing and who other, neither he spook: Lord gave and Lord take. And everybody
took that can, robed, but to pope nothing interest neither guilty nor other.
Truth isn’t believe that much treasure the king of word can have between a
year, and all was robed from palace of pope and that of marquis and three
cardinals, and between short hour day. Up Simone Gerardo merchant
of pope was robed and he save his life. So was pope and his nephew to his
custody same army and other lay from vigil of Birth Blissful Mary until third
day follow, and until moon day to following to Blissful Birth Mary’s. While
Sciarra asked if pope must be kill or bring live to king of French. Pope hearing
people of Anagni that pope must be brought die, as will both he
and his kill pope, same community of Anagni made invocation between them at
secret place ignoring both captain and Sciarra and other keeper of pope, and
this meeting was the follow day to Birth Virgin Mary. Truth during that meet
they tool that pope has made much badly during his life, but isn’t kill him: If
pope in this city between us, is called for whole world that we are die for this thing and we are
interdict, while never will celebrate mass to this city. And whole Christianity
arise against us and we will be ruin. Other ask: “What must we do?”Other answer: we go to palace of
pope and take body of pope and of marchis form hands of their keeper, and we
take custody, so will have save life, and everybody swear that if keepers and
Sciarra have resistance, nobody would be survive. People of Anagni and same
community, that have ten thousand armed men, as one believe they go to palace
of pope where same was imprisoned, they will enter not can it for keepers
presence. But finally throw keepers people go in people of Anagni forward pope,
and one tells for all: “Saint father, we go here so that your life is saved and
we will custody of your person. Pope has heard these world raise eyes and hands
to sky, and thank both Lord and people of Anagni, and equally community freed
nephew of pope and keep it with custody. Sciarra heard these events withdraw
from palace with his army against people of Anagni. So was freed pope by people
of Anagni after day of Nativity Mary around none hour. So same people and pope
has brought from his palace to great place in front of people…
Alessandro Lusana
[1] K.de Lettenhove, Une
relation inédite de l’attentat d’Anagni, in Revue des questions historiques, 1872, n. XI, pp.511-520. La versione
originale in francese e latino è stata tradotta interamente dallo scrivente per
la pubblicazione.
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