Tamagni alla Farnesina
Una considerazione sul Tamagni alla Farnesina
credo possa fornire materiale per una estensione dei termini stilistici
riguardo ai vecchi collaboratori del Sodoma. Lo stilema del Tamagni, nella
commissione Chigi, emerge solo in alcune figure che attestano la sua
partecipazione sia diretta, come frescante, che indiretta, come maestro, per
l’esecuzione di spolveri. La fattura del Tamagni, nel ciclo della Farnesina,
emerge in alcune peculiarità formali: nella Stanza di Alessandro e Rossane,
sulla parete di accesso, la sua caratura stilistica, qui non autografa ma
tradotta da altra mano su di un suo spolvero, promuove il Tamagni ad un ruolo
di maestro, ossia di ideatore, quindi un intervento indiretto che attesta la
fiducia del Sodoma nelle capacità grafiche del suo ex allievo; quindi la resa
tessile delle figure sulla destra traduce, in una resa meno curata per la
traduzione di un collaboratore del Bazzi, la morbidezza adottata dal Tamagni
nel Giudizio di Salomone, nelle Logge di Raffaello(N. Dacos, Le Logge di Raffaello,
Roma 1986, pp.200-201. L’autrice ritiene che il Giudizio spetti a Pellegrino
Tibaldi), che qui restituisco al Tamagni, e di cui in seguito, che resta un
fattore probante considerando le parole del Vasari: “Aveva Vincenzio la sua maniera diligentissima, morbida nel colorito e
le figure sue erano molto grate nell’aspetto…”, quindi resta proprio la
resa “morbida nel colorito, notata dal Vasari che risalta nettamente dalle
figure considerate, sebbene spettanti ai collaboratori del Sodoma attivi sugli
spolveri di Vincenzo; la fattura melliflua delle pieghe, precisamente quella
dei soldati sulla destra riportano, con qualche limite, alle vesti sia di
Salomone che della donna al centro nel Giudizio; la capigliatura poi resta un
referente collaudato, quindi le figure di soldati in secondo piano, sulla
destra, rivelano attinenza sia nella chioma compatta che nella muscolatura
fortificata con il Giudizio; la figura di Vulcano, sulla parete prospiciente
quella dell’ingresso, guarda nella positura a quella del carnefice sulla
sinistra del Giudizio; nella capigliatura segue la fattura già identificata di
origine tamagnesca, che riporta alle figure sulla destra del Giudizio; una
somiglianza da non considerarsi fortuita ma frutto della medesima caratura
stilistica, ossia quella del Tamagni. Tornando al Giudizio di Salomone il
referente attinente al Tamagni emerge in alcune figure femminili della Consacrazione di Salomone : la plastica
della veste, adottata per la figura in primo piano nel Giudizio, raccolta e
pronunciata nella materia serica, riporta al sacerdote della Consacrazione; le braccia del Salomone e
della madre al centro nel Giudizio poi, egualmente marcate nella tenuta fisica,
restano rapportabili a quelle delle figure sulla destra della Consacrazione; inoltre,
il profilo nettamente definito, quasi schematico, dell’anziano meditabondo
sulla destra e quello della donna inginocchiata al centro nel Giudizio,
riportano al profilo della figura sdraiata sulla destra nella Consacrazione. La
resa anatomica complessiva delle figure qui considerate seguono gli assunti
somatici delle massicce rese fisiche del Bazzi considerando le fortificate
anatomie femminili della Galleria Nazionale di Palazzo Barberini.
Alessandro
Lusana
Tamagni at Farnesina
A
consideration for Vincenzo Tamagni of XVI century, Italian painter, I think can
give material for to enlarge of style for collaborators of Antonio Bazzi called
Sodoma. The style of Tamagni, for commission Chigi, is evident for a few
figures which are document of direct participation of Tamagni both decoration
but and as indirect as master for drawings. His style, at pictorial cycle of
Farnesina, is evident for formal characteristic, at the room of Alexander and
Rossane, to wall of entry, style is manifest although the painter is for other
hand, and worked on drawing of Tamagni, therefore this episode promotes Tamagni
to master, and inventor of this pictorial episodes, and then trust of Sodoma
who were responsible, principal of commission, who given confidence to his
pupil, therefore cloth of figure on right translates, for a style less cured,
for translation by a collaborator of Sodoma, softness of Tamagni at Judgement of Salomone(Fig.1), now I go
back to Tamagni[1],
is a probative factor, if we consider the world of Vasari[2]: “Aveva Vincenzio la sua maniera diligentissima, morbida nel colorito e
le figure sue erano molto grate nell’aspetto…”, therefore is softness style
on the colour remarks by Vasari, that is evident for figures here considered,
althought are works of collaborators on the drawings of Tamagni, the softness
of fold, present in other painter collaborators of Tamagni, are very close both
Salomon and woman at centre of Judgement(Fig.1),
the hair is referent very tested, then figure of soldiers, at second plane on
the right, are very close both for compact hair and for able-bodied with Judgement; the figure of Vulcan, on the frontal wall to entry,
looks for posture to of executioner on the left of Judgement, for hair follows style of Tamagni, and are next to
figures on the right of painter now
mentioned; a likeness justified for direct intervention of Tamagni. To Judgement the reference for Tamagni is a
few female figures at Consecration of
Salomon: plastic of cloth, just used for figure at first plane at Judgement, concentrated for his material
cloth, is very close to priests of Consecration;
the arms both Salomon and mother at centre of Judgement, equally, are very next to figures on the right at Consecration; moreover, the schematic
profile of older meditative on the right and that of woman kneeled to centre of
Judgement, are close to profile of
figure lying down on the right of Consecration.
The bodies of figure follows Sodoma, considered the able-bodies of woman, if we
consider same characteristic of painter at Galleria Nazionale di Palazzo
Barberini, Rome.
[1] N. Dacos,
Le Logge di Raffaello, Roma 1986,
pp.200-201. The authoress attributes this painter to Pellegrino
Tibaldi.
[2] G.Vasari,
Le Vite de’ più eccellenti pittori,
scultori e architettori, Novara 1967, p.178.
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Fig.1 |
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Fig.2 |
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Fig.3 |
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