Pecunia non olet
Magari gli ultimi
risorgimentali nostrani potranno certamente inveire contro il patrimonio che la
Compagnia della Carità ebbe in dono, perorando la distribuzione eque di beni
in nome della fruizione repubblicana, con risorgimentale laicismo e
anticlericalismo; ma dato che nel 1593, l’eroica Breccia di Porta Pia, non era
ancora un dato storico, i testatari optavano anche per lasciti più o meno
ubertosi a singole Compagnie religiose, che a dispetto di quanto si possa
credere, spesso erano il conforto, non solo spirituale, di tanti indigenti
Testamento di Camillo Evangelista, copiato dal Libro
degl’Istromenti della Confraternita della Carità
In Nomine Domini Amen. L’anno della sua incarnazione 1593 [a dì 11] del mese di Giugno, al pontificato di papa Clemente septimo
l’anno secondo inditione sesta= Perché non ci è più cosa certa, che la morte,
ma incerta qual ora io Camillo Evangelista di Sermoneta scrivo di mia propria
mano, con li sette testimoni sottoscritti, dico, in primo, raccomando in prima
l’Anime all’Onnipotente Iddio, et alla gloriosa sua Madre Maria, et a tutti i
Santi, lascio, che in ciaschedun loco, che morirò sia seppellito alla Chiesa
cattedrale invitate tutte le Chiese, che ivi sono, acciò et allo più cinque
Chiese con una Torcia per Chiesa, et essendoci comodità farmi l’offitio sopra
terra, che se faccia,, et non il primo commodo, che se facciano celebra cinque
messe all’Altare privilegiato, et in altri altari dieci Messe, et poi se faccia
in capo di otto di se faccia un altro offitio per l’Anima mia con vinti
Messe…Io Camillo costituisco erede universale, et generale l’Archiconfraternita
della Santissima Carità della Terra di Sermoneta di tutti miei beni, mobili, e
stabili, presenti, e futuri, et tutte le cose, che possono appartenersi a me
Camillo sudetto, intendendosi quest’Horto, il Prato qui sopra alla Madonna del
Monte, il quale l’ho fatto fare io Camillo, come apparisce al testamento di mio
Padre, che lascia a ciascheduno quello, che se ha fatto sia suo, questo l’ho
retrovato io, è mio et per la legitima, e Trebellianica, et altro de mia Madre,
che se pigli alli Terreni, che sono all’Anetto, et de tutte cose tanto mobili,
che stabili la detta Compagnia le venda, et detti quatrini siano messi a
frutti, et de questi frutti se mariti una Zitella vergine facendo de tutte una
cartuccia, et a quella che verrà la sorte sia fatto senza fraude: et non
bastando fino al numero di trenta scudi se habbi aspettare fin che li frutti
siano di tal numero, et tutte quelle persone, che iscriverò a nome, et cognome
voglio, che siano in prima di tutte le altre scritte di mano in mano: et
morendo le sudette Zitelle senza legittima erede et che detta erede abbia
ancora ella fatta erede debbia tornare alla detta Compagnia, et ne faccia detta
Compagnia tanti paramenti di Altari, et altri con il mio nome…
Testamento del Dottor Metello Cifra, nel quale lascia due
case per legato, alla Confraternita della Carità, col peso di due messe la
settimana una della Croce, e l’altra de Morti
In Nome di Dio Amen. Anno del Signore 1588 Indizione 1 giorno
2 Mese dicembre Pontificato del Santissimo Signore Nostro papa Sisto V anno del
suo pontificato quarto. Di fronte al Magnifico ed Eccellentissimo Signore
Felice Sandro de Amerio e alla presente Terra di Sermoneta Sedente davanti al
Tribunale nella Rocca di Sermoneta nella sua solita seggiola presso le Camere
Pinctae in qualche sedia lignea l’infrascritto atto al Tribunale stesso
deputato, né il Notaio infrascritto, e testimoni personalmente costituiti al Signor
Oronzio figlio di Antonio de Candida di Sermoneta, e dalla Signora Orinzia
figlia del fu Signor Metellio Cifra moglie del detto Antonio suo Padre
asserendo al detto Signor Luogotenente, e a noi, Notaio e Testimoni che nella
Terra di Sermoneta fu qualche Signor Metellio Cifra dello stesso Oronzo Ava
Materna, che nei giorni prossimi passati volendo preparare il testamento, e la
sua ultima volontà dichiarò apertamente ai testimoni, che in nessun modo con la
morte quello fare non potesse, infatti dalla sua stessa ultima volontà, ed
animo quando Antonio de Candida suo padre qui presente, come disse dal predetto
Signor Metellio fosse più certo a lui stesso dicendo già aver disposto il suo
ultimo Testamento, e quello fra le sua scritture così conscritte tenere, e
secondo il tenore del conscritto volle reperire e disporre delle cose dette nel
detto Testamento di mano propria del detto Signor Metellio, e perquisite le sue
scritture fu trovato e volle disporre intorno alle cose dette nel Testamento e
disporre delle sue cose dopo la sua morte. Questo è quanto detto dal Signor
Metellio, e rirovato fu e volle disporre delle sue cose dette nel Testamento di
mano propria del detto Signor Metellio scritto in due fogli di pergamena, ed è
questo, esibendo a me Notaio e al Signor Luogotenente e Testimoni due fogli di
pergamena similmente, ed in parte scritti con il concesso tenore= In nome di
Dio Giesù Cristo amen costituito a me Notaio…In primo raccomandò l’anima a Dio
Altissimo Creatore, e alla Beata Maria sempre Vergine suo Avvocato, volendo
dopo la sua morte che il suo corpo debba essere seppellito nella Chiesa
Cattedrale di Santa Maria di Sermoneta nella sua sepoltura associato ai
Canonici, ed altri presbiteri Fratelli…Inoltre legò per la salvezza della sua
anima due scudi alla Società del Santissimo Sacramento, altri due alla Società
della Carità, uno alla Società del Rosario, ed uno alla Società di Gesù congedando con comodità gli eredi
infradetti…Inoltre per la salute dell’Anima sua, al Padre, alla Madre, e ai
Figli lascia due Case esistenti in Sermoneta nella Contrada detta di Santa
Maria, la Casa di Attilia Moglie di Eugenio di Camillo Dani, et la propria Casa
dello stesso Testatore, che deve essere locata, e dare a pigione ad un
Presbitero da nominare dallo stesso Testatore prima della sua morte, che debba
celebrare due messe per la sua Anima… Testamentum Metalli Cifrae
In Nomine Domini Amen. Anno Domini 1588 Inditione 1 die 2 Mensis decembri Pontificatus Sanctissimi Domini Nostri Sixti pape V anno eius quarto. Coram Magnifico et Excellentissimo Dominus Felice Sandro de Amerio et ad presens Terre Sermonete Sedente pro Tribunali sedente intus Arce Sermonete in eius solito cubiculo juxta cameras pictas in quadam sedia lignea ad infrascripto actus pro condecenti Tribunali sibi deputatus, neque Notario infrascripto, et testium personaliter constitutus Dominus Orintius Filius Antonij de Candida de Sermoneta, ex quondam Domina Orintia Filia quondam Domini Metelli Cifra uxore dicti Antonij major quatuordicim annorum ut dixit minor tamen vigintiquinque cum presentia dicti Antonij sui Patris asserens coram dicto Domino Locotenente, nobisque Notario, et Testibus quod in Terra Sermonete fuit quidam Dominus Metellus Cifra ipsius Orintij Avua Maternus, qui hisce diebus proxime elapsis volens condere testamentum, et sua ultima voluntate declarare coram Testibus, nihilominus morte preventus illud efficere non potuit, de eius tamen ultima voluntate, et animo cum Antonius de Candida eius Pater hic presens, ut dixit sepe sepius a predicto Domino Metello fuisset certioratus eidem dicendo se iam disposuisse suum ultimum Testamentum, et illud pene set inter suas scripturas ita con scriptum retinere, et secundum illius tenores prout con scriptum reperitur velle disponere de rebus suis post eius morte. Hinc est quod mortuo dicto Domino Metello, et perquisitis eius scripturis fuit repertus velle disponere de rebus dictus Testamentus manu propria dicti Domini Metelli scriptum in duabus folis papiri, et est hoc, exhibendo mihi Notario coram dicto Domino Locotenente et testibus duo folia papiri simul, et in parte conscripta tenoris vide licet=In nomine Domini Jesu Xristi amen constitutus coram me Notario…In primis autem recomandavit Animam suam Altissimo Creatori, et Beate Marie semper Virginis eius Advocate, volensque post eius morte corpus suum seppellire debeat in Ecclesia Cathedrali Sancte Marie de Sermoneta in eius sepoltura associatus ab omnibus Canonicis, et ab aliis Presbiteri Fratribus…Item legavit pro salute Anime ipsius Testatoris duos scutos Societati Sanctissimi Sacramenti, duos alios Societati Charitatis, unum Societati Rosarij, et unum aliud Societati Jesus solvendos cum commoditate eredij infrascripti…Item pro salute Anime ipsius testatoris, Patris, Matris, Filiarum reliquit duas Domos existens intus Sermoneta in Contrada dicta Sancta Maria, propre Domus Autilie Uxoris Eugeniis Cammilli Dani, et propre Domus alias ipsius Testatoris, que debeant locari, et pensionis dari debeant uni Presbitero nominandum ab ipso Testatore ante ipsius morte, qui dicere debeat duas Missas pro Anima…
Appalto del Forno della Comunità di Sermoneta, con diversi
Patti.
In Nomine Domini Amen. Annus eius 1643. Indictione secunda,
pontificatus Sanctissimi in Christo Patris, et Dominus Nostri Urbani divina
providentia Pape VIII, annus eius duodecimo die vero 17 mensis Octobris. In mei
personaliter constitutus Petru Giudottus quondam Pauli filius de Sermoneta, qui
sponte omni promisit, et se obligavit Comunitati Sermonete, et pro ea Domini
Marco Antonio Columne Capiti Priorum, Jacobo Pitio, Felici Impernicato,
Alexandro Corbano alias mallocca Prioribus dicte Communitatis Sermonete
presentibus promittentes de rato, et prose alias mallocca Prioribus dicte
Communitatis Sermonete presentibus promittentes de rato, et pro seiusque frati
habit in forma pro Dominus Cosma Crucis eorum collega absente ita quod aliasde
quibus cum presentia, et asistentia Admodum Illustrissimi et admodum existentis
Dominus Ascanij Catalani Dominus Locotenentij generalis Sermonete pro se,
suisque exercere eius Furnu incipindo a die presentis Instrumenti, et ut
sequitur finiendo per tota die 15 Augusti proximi venturi anni 1635 et
mantenere dicta Comunitate in venditionis panis sub infrascriptis capitulis,
pactis, et conventionibus inter dictas Partes mutua hinc inde stipulatione
interveniens hinitis, et firmatis, quorum copia mihi Notario infrascripto
tradita fuit tenoris infrascripti, videlicet. In primis esso Pietro Guidotti si
obliga fare tutto il Pane necessario per Alessandro Lusana
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