Saturday, April 21, 2018


Ceramic centuries
The rebirth with figure of painting includes, with emulation spirit very commendable also the ceramic, which almost tried emulation until copy with major painter, although we can’t apart by costumer, who can’t commission to Botticelli he asked a copy on flat ceramic. This art is extended to Germany and France, centre as Faenza and Urbino, has had European schools, and translated formal style of Italy; while Spain has joyed of tradition of Arabian ceramic and in fact has much merchant. Naturally function of ceramic and flat is different; practical use of flat is different from decorative function of same flat, for exemple pawn of love is a gift which trough ceramic attested report between two persons; therefore a pitchers and flats with portrait of lovers, or subject which suggest report love. For religious subject the natura naturans has lavished her style with notes very next to Pollaiolo(1431-1498) to a Master of Resurrection. Other painter of ceramic is Nicola Pelliparo(1480-1450)(Figg.1-2), who seems leave skill of graphic master for very serious brushstroke, fir also for definition of particular of cloth; Pelliparo and his style is followed also by Xanto Avelli(Figg.3-4), whose use of colour and brustroke remembers above mentioned, but with definition very important of body and plastic body, while he take the architecture structures. Orazio Fontana(dead 1571)(Figg.5-6), ceramic has her assimilation between decorative function and ideology of pictorial grotesque, for Fontana is very important the flat of Guidobaldo II, where pictorial grotesque use with strong of grotesque, assuming this motive for pure moment of decoration with master skill.
Alessandro Lusana
Secoli figulati
La rinascenza figurata della pittura comprende, con uno spirito di emulazione davvero rimarchevole, anche la ceramica, che quasi stenta a non emulare, anche stilisticamente la produzione prettamente pittorica, quantunque non si possa prescindere dal ruolo determinante del committente, che non potendo commissionare un Botticelli ovvero un Lippi ne ordina una copia o una sintesi stilistica su piatto, sembra di descrivere un costume assai vicino a noi, ma trattiamo del Rinascimento. L’insegnamento indiretto figurativo ha agevolato esiti compositivi e formali che, a livello estetico, era tanto gradito da estendere i limiti del mercato fra diversi paesi europei come Germania e Francia , i centri, ad esempio, di Faenza ed Urbino determinano l’insediamento di botteghe ovvero scuole in Europa, che mutuano dalla versatile fattura figula italica, ovvero ausonica, e la traducono, fenomeno speculare all’ambito pittorico, nei rispettivi centri di produzione; mentre la Spagna, erede diretta della ceramica araba, fin dal Trecento godeva di fama e mercati assai fiorenti. Il carattere esornativo del Rinascimento evolve il proprio divenire verso una più o meno concreta via della ceramica, quindi la netta distinsione fra quella decorativa e quella destinata a compiti pragmatici permane: i cosidetti pegni d’amore sono un prodotto destinato a consolidare un connubio che, tramite la ceramica, consolidava, ufficializzandolo, il rapporto fra due amanti, quindi brocche e piatti con i ritratti degli spasimanti ovvero con soggetti che suggerissero il rapporto fra i due, mi perdoni il Manzoni, “promessi sposi”. Un esemplare di tale affinità spirituale che indusse alla commissione di omaggi grafici e pittorici è una maiolica, qui scelta fra le tante, con il ritratto forse ideale dell’amata Silvia bella, per la quale emerge una labile ma presente affinità stilistica con i ritratti scultorei di Desiderio da Settignano, qui mutuato e rapportato ad un criterio naturalistico più efficace. Per i soggetti religiosi la natura naturans profonde la sua sussistenza con referenti pollaioleschi, da Antonio del Pollaiolo(1431-1498), pittore, scultore ed orafo fiorentino, che certamente suggerì, per il Martirio di San Sebastiano, attribuito ad un Maestro della Resurrezione , la drammatica composizione mutuata dal nostro Maestro sull’omonimo soggetto dello stesso Pollaiolo, di cui certamente il ceramista colse anche la forte plastica anatomica e la naturale impronta gestuale delle figure, denunciando così sia la capacità di esemplare da motivi figurativi noti che di reinterpretarne la composizione. Altro esponente di rango della ceramica rinascimentale è Nicola Pelliparo(1480-1540)(Figg.1-2) , che sembra tralasciare, nel Martirio di Santa Caterina, la dovizia grafica della resa complessiva per stendere ubertose pennellate cromatiche atte a definire anche rigorosi passaggi tessili, davvero rimarchevoli per la plastica melliflua; il Pelliparo e la sua forte impronta materica è seguita da Xanto Avelli(Figg.3-4), la cui resa nella tessitura riporta alla forte usta del Pelliparo di cui, però, stempera la profusione cromatica trattenendo la marcata plastica, ed inoltre riporta, da bravo imitatore, la resa architettonica scandita nelle strutture, pareggiando così quelle del Pelliparo. Con Orazio Fontana(m.1571), la ceramica rinascimentale trova l’assimilazione concreta nella fattura decorativa con l’ideologia da grottesca pittorica, per il Fontana emblematico il piatto per Guidobaldo II, dove il gusto esornativo, temprato sui cicli esornativi cinquecenteschi, acuisce l’impiego falsamente allegorico della grottesca, traducendolo ed interpretandolo come un puro motivo decorativo, la cui fattura esemplare denuncia la mano di un artefice di magistrale perizia.
Alessandro Lusana

Fig.1
Fig.2
Fig.3
Fig.4
Fig.5
Fig.6

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