Reality of jeweller
The punctuality of Benvenuto Cellini, Florentine jeweller and
sculptor of XVI century, is famous and we had known his ability both for his
tools and for jailbreack as he same tool in his life; but the reality of
Benvenuto is very important for to know the versatility of this jeweller, because
for two portraits(Figg.1-2) and for his most famous Crucifix(Fig.3) Benvenuto
adopted the reality with much ability; Cosimo
I de Medici(Fig.1), at 1545, is first sculpture here considered and shows a
very near of Cellini to reality, it is obvious because it is portrait but the
posture of Cosimo is much next to reality, as somebody should had called Cosimo
and he should had turned, same human condition that we found again for other
portrait but at last one century after, that of Bernini for Cardinal Scipione
Borghese(Fig.4), same posture for human behaviour; for Bindo Altoviti(Fig.5), same idea and same reality; Cellini nothing
is leaved to case, but everything is considered, wanted and worked, Cellini
wanted a real portrait, as finally his Crucifix(Fig.3),
naked and real, for his body that is lesson of anatomy, in particular Cellini
took his style and if we think that for same nudity Daniele da Volterra hided
body of some figures at Universal Judge
of Michelangelo, we must think that time is different but also the style of
Cellini is different, the classical culture had influenced his Perseo(Fig.6), as Donatello, but now is
Cellini who changes his style, and he had took reality.
Alessandro Lusana
La realtà di un orefice
La puntualità di Benvenuto Cellini, orefice fiorentini
e scultore del XVI secolo, resta famosa e noi abbiamo conosciuto la sua abilità
sia per gli strumenti che per le evasioni, come racconta nella sua celebre Vita; ma la realtà di Benvenuto resta
davvero importante per conoscere la versatilità di questo autore, perché per
due ritratti(Figg.1-2) e per il celebre Crocefisso(Fig.3),
Benvenuto adotta la realtà; Cosimo I de Medici(Fig.1), del 1545, è la prima
scultura qui considerata e mostra la vicinanza di Cellini alla realtà,
certamente questo è ovvio poiché è un ritratto, ma la postura di Cosimo resta
un dato notevole, come se qualcuno avesse chiamato Cosimo e lui si fosse
girato, la stessa umana condizione che noi troviamo per un altro ritratto ma di
un secolo dopo, quello del Bernini per il Cardinal Scipione Borghese(Fig.3), la
medesima postura per l’umano comportamento; per il ritratto di Bindo Altoviti(Fig.2), la medesima realtà;
Cellini non lascia nulla al caso, ma ogni singolo particolare è considerato,
voluto e lavorato, come infine il Crocefisso(Fig.4), nudo e reale, il suo
corpo sembra una lezione di anatomia Cellini quindi mantenne la sua affezione
al reale, e se pensiamo che per la stessa nudità Daniele da Volterra, dovette
nascondere le nudità del Giudizio
Universale di Michelangelo, si deve
considerare che il tempo fu differente e lo stile del Cellini egualmente
diverso; la scultura classica invece influenzò il Perseo, come anche
Donatello, ma ora Cellini cambia il suo stilema, assumendo la realtà.
Alessandro Lusana
Fig.2
Fig.3 |
Fig.4 |
Comments
Post a Comment