A dancer courtier
Around Fabrizio Caroso, writer and dancer of XVI century in Italy, today
we know little and also his date birth is uncertain; but we know that he had
wrote a treatise around the dance with technical step and posture, he was
showed in high society for Caetani family, both in Roman court and Italian; by
his treatise we understand that rapport between Caroso and gentlewoman was very
important, gentlewoman who was we here call so but not certainly aristocratic,
so called for their high moral and costume, as Giulia Americi, a woman of
Sermoneta Caroso had dedicated a sonnet. The fame of Caroso crossed the Roman
borders and come Venetia and north Italy and France and all European courts;
his treatise, Il Ballarino(Fig.1),
shows a specific correspondence, with a book as much capital, as Il Cortegiano(Fig.2), of Baldassarre
Castiglione, this affinity is manifest ready form first page of treatise of
Caroso, above all for manners, this step is manifest: “…that are used for remove, as keep it in hand the cap after removed. Those
that are used for remove are with full hand, and take for around, or for edge.
Those that are made for keep in hand after removed with arm withdraw with edge
of cap so and forward…”; we can value around costume and use dominant in
Italian court of Renaissance, form is essence for nobility and elegance, and
rules, as those of Cortigiano, as
form Galateo(Fig.4), this is god
manners, as we today say, distinguish the boot from nobleman; the court
therefore is for takes behavior merely formal, that haven’t practical essence
but alone formal; I remember, alone for continuity in behavioural semiotics,
treatise of Torquato Acetto, titled Honesty
of dissimulation, author
identified with moral victory, today psychological, that expect dissimulation,
or to hide emotive participation for event; therefore the evolution of
theatrical form, it isn’t alone that we can identify with mere action for
actor, or dramatical, from ancient Greek, δράμά, this is action but alone a
true representation of owner nobility that had ready a follow at Renaissance
court, also for daily life when social distinction was a factor merely
theatrical and for protocol. Therefore Caroso translated this behavior took
from a nobility, by now missing of past glory, and bonded alone to an economic
power, as papal families, assumed between nobility for election to papacy; is
sufficient consider family Borghese, whose name shows what is social origin,
this is middle class, as father of pope Paolo V, was an attorney from Siena;
Barberini family, by Urbano VIII pope, whose origin we lose between bristle of
some brush, because family Barberini was from barber, same Medici family, today
known more for presence of Lorenzo de Medici wasn’t noble, and Lorenz as his
family wasn’t lord of Florence, because Florence was always a republic; in fact
committee of 500 was government of Florence which took decisions and other. Therefore
family Medici, although prolific never had 500 member; the revolt of Ciompi,
1378, was the revolt of a people class which was excluded from government, but
excluded not certainly by noble class but by a prolific and rich middle class,
that had replaced nobility in every government of Florence, a class which guaranteed
rich and investments both in Florence, for this Medici was very famous for
their commissions, and Neoplatonic Academy, and commissions for Palazzo Vecchio with Gozzoli, and other artist as
Michelangelo, as for example, the commission front of church of Saint Lorenz with
pope Leone X as painted
Jacopo Chimenti
called l’Empoli(Fig.4). The court therefore assumes a
totaling and conform to god manners until representation of social life merely
recited and feigned although out of theatre. All if form and feign, therefore
we can hypothesize that different by theatre of future Goldoni, much realistic,
the theatre had influenced radically life of courts, therefore every members of
court was characters with their characteristics, who on contrary get out by a
script, they was in life; I remember a fraise of an Italian writer of XV
century, Ludovico Ariosto, who said that the life is a theatre and Luigi Pirandello, finally said: remember that for your life you will meet
much mask and less face.
Clementina Corbi
Alessandro Lusana
Alessandro Lusana
Un
ballerino cortigiano
Sappiamo con certezza che
il Caroso fu protetto e introdotto dalla famiglia Caetani nel contesto delle
corti rinascimentali sia romane che italiane in genere; dal suo trattato, il Ballarino(Fig.1), evinciamo facilmente
che i rapporti fra il Caroso e le nobildonne fu considerevole, un dato questo
che incluse anche alcune nobildonne, meramente appellate cosi ma soltanto per
la loro alta moralità dato che non erano prettamente aristocratiche, mi
riferisco a Giulia Americi una nobildonna di Sermoneta alla quale il Caroso
dedica un sonetto, questo naturalmente ci induce a ritenere caroto un mio
concittadino. La fama del Caroso varcò ben presto i limiti romani e raggiunse Venezia
come il nord Italia la Francia e altre corti europee; il suo trattato in
effetti manifesta una specifica corrispondenza con un’opera, altrettanto
capitale, quale il Cortigiano(Fig.2), di Baldassarre Castiglione; questa
affinità riemerge agevolmente nelle prime pagine del trattato del Caroso: “nelle maniere, che si consumano cosi nel
calarsi la berretta di testa, come nel tenerla in mano dopo cavata. Quelle che
si consumano nel cavarsela sono a man piena prendendola per lo giro, o per
torio, che vogliamo chiamarlo. Quelle poi che si fanno per tenerla in mano dopo
cavata col braccio ritirato quello inoltre con fondo della berretta in cosi e dinanzi.”
Da quanto possiamo e dobbiamo valutare riguardo all’usanza e al costume
oramai imperante nelle corti rinascimentali, la forma diviene essenza di
nobiltà di eleganza, e le regole, pari a quelle già dettate dal cortigiano
citato, come dal Galateo, ossia la buona educazione, cosi appellata
odiernamente che fondamentalmente distingue Homo nobiles da homo villicus;
La corte quindi tende a acquisire canoni e comportamenti meramente formali che
non hanno alcuna essenza pratica ma soltanto formale; ricordo ancora per
continuità di semiologia comportamentale(di significato) il trattato di
Torquato Acetto intitolato l’Honestade
della dissimulazione(Fig.3) con cui l’autore identifica una mera vittoria
spirituale diremo oggi psicologica, che prevede la dissimulazione, ovvero il
celare qualsiasi partecipazione emotiva a eventi più o meno distinti e distanti
dal partecipante; quindi l’evolversi della forma teatrale non è soltanto quella
che potremmo identificare con specifiche rappresentazioni e meramente
drammatiche, nell’accezione greca del lemma, ossia drama, δράμά, ma una mera
rappresentazione della propria vera o presunta nobiltà che aveva già un seguito
nelle corti rinascimentali, anche nella vita quotidiana dove la distinzione
sociale era un fattore meramente teatrale e protocollare. Quindi Caroso traduce
questo costume assunto da una nobiltà oramai priva di ufficiali glorie
trascorse, ma legata semplicemente ad un potere economico, ad esempio qualche
famiglia papale, assunta nella nobiltà in seguito essenzialmente all’elezione
al soglio pontificio; basti considerare i borghese la cui denominazione
manifesta già la classe sociale dalla quale provenivano come storicamente il
padre del futuro Paolo V papa, era un avvocato borghese di Siena; i Barberini
da cui papa urbano VIII le cui origini si perdono tra le setole di qualche
pennello da barba, infatti la famiglia era meramente plebea nelle sue origini
ossia umili barbieri; gli stessi medici oggi, riconosciuti ufficialmente nella
persona di Lorenzo de Medici non erano nobili, e Lorenzo come tutta la sua
famiglia, non governò mai Firenze, quindi la cementificata dicitura di Lorenzo
de medici come signore di Firenze, è assolutamente priva di fondamento, dato
che Firenze fu sempre un libero comune ed una repubblica, il consiglio dei
Cinquecento era la riunione della novità ovvero presunta tale fiorentina che
assumeva importanti decisioni per la città. Quindi se la famiglia medici,
sebbene prolifica non arrivò mai a 500 elementi; il consiglio dei 500 era un
organo governativo nominato direttamente da una determinata classe sociale come
avveniva per la serenissima di Venezia; la rivolta dei ciompi del 1378 fu in
effetti la rivolta sociale della maggioranza popolare della Firenze del ‘300
che venne esclusa categoricamente da qualsiasi organo decisionale non da una
aristocrazia albagia nobiltà, pensi da una borghesia fiorente e commerciale che
aveva oramai compiutamente debellato qualsiasi forma di aristocrazia per
sostituirla con una attiva e febbrile classe imprenditoriale che garantiva
ricchezza e validi investimenti sia in Firenze, in questo i medici furono più
che celebri, basti pensare ai ricchi investimenti culturali di Lorenzo dei
medici nell’accademia neoplatonica, e delle diverse commissioni in palazzo
vecchio che videro la presenza di Benozzo Bozzoli e di altri autori tra cui Michelangelo,
rappresentato per la commissione della facciata della chiesa di S. Lorenzo con
Papa Leone X da Iacopo Chimenti detto l’Empoli(fig.4).La corte quindi assume
una totalizzante conformazione specificatamente cortese sino a rappresentare la
vita sociale meramente recitata e simulata anche al di fuori dell’impressione
meramente teatrale. Tutto diviene forma e recitazione; quindi possiamo
ipotizzare che a differenza del teatro più ‘realistico’ del futuro Goldoni, il
teatro aveva già influenzato radicalmente la vita delle corti, quindi tutti i
membri delle corti erano personaggi con caratteristiche peculiari, che invece
di fuoriuscire da un testo teatrale sussistevano all’interno di un’esistenza;
mi torna utile citare una frase di Ludovico Ariosto il quale sintetizzò questa
affermazione dicendo: La vita è tutta un
teatro non posso mancare di citare anche il realismo interiore e sociale di
Pirandello: ricorda che nella vita incontrerai molte maschere e pochi volti.
Clementina Corbi
Alessandro Lusana
Alessandro Lusana
Fig.1
Fig.2
Fig.3
Fig.4
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