Secret and public life
Woman was in hers room with slaves and she was awaked much time and she
make up and continuously she looked to mirror, she looked hers hair and hers
hand and she spread a creme both on the face and on the hands, she was naked in
accordance Roman costume, nakedness in ancient Rome was usually, and not
certainly motive for scandal, habit which, differently as common think, was use
during Middle Age. A slave asked: “Cornelia, do you are ready for wear your
dress?”; Cornelia, this name of woman looked slave and after dress, a long
tunic with waist and a long dragging, which was his mantle, even white, she
wore hers hairnet and wore hers dress, went out his room and went toward entry
hers home, where was a young who waited her; she smiled to young took his hands
and looked intensity and kissed on the mouth, and she caressed him more, and
sometime she continued to kiss him with evident passion; he tried to talk and
to tell what important, but Cornelia was excited when looked the young, who for
a moment looked resentful Cornelia and talked: “Cornelia you are my mother and
not my girlfriend, and I want tell to you what is condition of Roman people,
and I want that you listen me with attention”, Cornelia then looked young with
attention and listened what he said; young asked that Cornelia set on the chair
and he began to talk: “In Senate We must take word to rich and give it to who
merit this word, this is poor, we must found a party because poor have voice in
policy, and we must improve condition of poor, when I went to Etruria I have
seen poor families, and misery all, while rich have all, I want fight this
discrimination, and I want give all possibility for gain and life better”;
Cornelia looked Gracco, this is was name of young, and though around he talked,
and she was agree but more for maternal love rather for policy, and she was
very worry because she knew Gracco and she knew that Gracco was emotive and in
Senate he would have problems, above all by large landowner, who was very power
in Rome. Gracco continued with his discourse, and he showed his idea for poor
class, and he showed reform which he wanted ask to Senate. Cornelia meanwhile
not showed but was worry; because she knew Gracco and his enemies, able for
all, and in Rome these matter was treated with conspiracy and dead. Gracco
while was in his garden and he talked with a man and his collaborator, he was
engaged with a talk and he some time looked Cornelia who was on the chair; he went
to Cornelia and talked in Latin: “Populares sunt nati; Popular are birth”; and
he returned in garden; Cornelia doesn’t understood what was Popular, and she
began ask herself what is, therefore she waited that Gracco explained, while
Gracco talked again, and Cornelia then went to Gracco and asked: “What is
popular?” Gracco then answered: “It is a party that want share word with poor
class and want improve condition for people; therefore we will be popular”;
Cornelia then seen emotion of Gracco and was very worry for this concept and
this birthing idea, but smiled and she would accept idea, but she suspected that
something very dangerous will rise. Gracco, day after, went to Senate and
talked around his concept for to share word and to mitigate poor; very contrasts
rise in Senate and Gracco must cried for have right, and he tried persuade his colleagues
and in fact he gather around his ideas much senators; his ideas proposed that
the poor have a share of word and they become colonies, and they must pay rate
to Rome, Gracco went as winning and he was winning because his law was approved.
He went out Senate and he went to home, where Cornelia waited, and for all
night he talked around this victory; and Gracco decided that he will candidate
again, although Roman law not allows; he would inform some his friend and his
cousin Scipione Nasica, who seemed very astonish and perhaps worry, but smiled.
After some day Cornelia was advised that Gracco was dead for a conspiracy, and
she then with herself stay and in his room cried very strong. One person of public
asked: “Why this comedy is with entitled secret and public life?”, Cornelia
then answered: “Because my life is secret for fiction of theatre but you ask me
and therefore we are talk, and you have seen my life in theatre, during this
comedy, therefore my life isn’t secret, but public, we are in theatre, and
although seems a small tale is really a tale in theatre, and we are alone
characters of this historical tragedy but we are alone in theatre, and author
has mixed theatre with tale, therefore the tragedy is finished and we wish god
night ”; curtain therefore close and
light turn off.
Alessandro Lusana
Segreta vita pubblica
La donna era nella sua
stanza con le schiave ed era sveglia da molto tempo, si truccava e si guardava
continuamente allo specchio, guardava i suoi capelli e le sue mani, distribuiva
una crema sul viso e sulle mani, era nuda secondo l’uso romano, la nudità nell’antica
Roma era normale, e non certamente un motivo di scandalo, costume che, a
differenza di quanto pensiamo, era usuale anche nel Medio Evo. Una schiava
chiese: “Cornelia sei pronta per indossare un abito?”; Cornelia questo era il
nome della donna guardò la schiava e poi
la veste, una lunga tunica con una
cintola ed un lungo strascico, che era in effetti il mantello, egualmente
bianco, lei indossò l’abito ed uscì dalla stanza ed andò verso l’ingresso, dove
era un giovane che l’aspettava, lei
sorrise al giovane di cui prese le mani e lo guardò intensamente e baciò sulla
bocca, e lo carezzò ancor più, e talvolta continuava a guardarlo con passione
evidente; lui tentava di parlare e di raccontare qualcosa di importante, ma
Cornelia era eccitata quando guardava il giovane, il quale per un momento con
rammarico guardò Cornelia e disse: “Cornelia tu sei mia madre e non la mia
fidanzata, e voglio raccontarti quale sia la condizione del popolo romano, e voglio che tu mi ascolti
con attenzione”; Cornelia allora guardò il giovane e ascoltò ciò che lui diceva;
il giovane chiese a Cornelia di sedersi su di una sedia e cominciò: “ In Senato
noi dobbiamo prendere le terre dei ricchi e ridistribuirle ai poveri che la
meritano, dobbiamo creare un partito affinché i poveri abbiano una voce in
politica, noi dobbiamo migliorare la condizione dei poveri; quando andai in
Etruria, io vidi le famiglie povere, e la miseria, mentre i ricchi avevano
tutto, io voglio combattere questa discriminazione, e voglio dare a tutti la
possibilità di guadagnare e vivere
meglio”; Cornelia guardò Gracco, questo era il nome del giovane, e pensò bene a
quanto diceva, lei concordava più per spirito materno piuttosto che per ideologia, ma era anche preoccupata
perché lei conosceva Gracco e sapeva che Gracco era emotivo e in Senato avrebbe
avuto seri problemi, soprattutto per i latifondisti, che erano davvero potenti
in Roma. Gracco continuò con il suo discorso, e espose la sua idea per le
classi povere, ed espose anche la riforma che voleva chiedere in Senato. Cornelia
intanto non lo mostrava ma era preoccupata, perché sapeva che Gracco aveva
molti nemici, capaci di tutto, e a Roma queste vicende erano trattate con
cospirazioni e omicidi. Gracco intanto era nel suo giardino e parlava con un
suo collaboratore, era impegnato nel dialogo e guardava talvolta anche Cornelia
che era seduta; andò allora da Cornelia e le disse in latino:“ Populares
sunt nati; sono nati i popolari”; e tornò in giardino; Cornelia non capì cosa
fossero i popolari e lei cominciò a chiederlo a se stessa; quindi lei aspettò
che Gracco lo spiegasse, mentre Gracco parlava ancora, Cornelia andò da Gracco
e chiese: “Chi sono i popolari?”; Gracco rispose: “Un partito che vuole
dividere le terre con i poveri e vuole migliorare le condizioni del popolo; quindi noi saremo
popolari”; Cornelia allora vide l’emozione di Gracco ed era davvero preoccupata
per questo concetto e per l’idea di Gracco, ma sorrise egualmente e volle
accettare l’idea ma sospettò che qualcosa di davvero pericoloso stesse nascendo.
Gracco il giorno dopo andò in Senato ed espose la sua idea per mitigare le condizioni di povertà; molti
contrasti vi furono, e Gracco dovette urlare per far capire la sua idea ed
avere ragione, e tentò di persuadere i suoi colleghi e raccolse il consenso di
molti senatori; le sua idea proponeva che le terre dei latifondisti venissero
ripartite e i poveri divenissero coloni e dovessero pagare un affitto a Roma,
Gracco vinse. Lui uscì da senato e andò verso casa, dove Cornelia l’aspettava,
e per tutta la notte lui parlò intorno a questa vittoria, e Gracco decise che
si sarebbe candidato ancora, sebbene la legge romana lo vietasse, lui volle
informare i suoi amici e suo cugino Scipione Nasica, il quale sembrava davvero
stupito e forse preoccupato, ma sorrise. Dopo qualche giorno Cornelia fu
avvisata che Gracco era stato ucciso in una congiura, e lei allora restò nella
sua stanza e pianse aspramente.
Una persona del pubblico
chiese: “Perché questa tragedia ha il titolo segreta e pubblica vita?”;
Cornelia allora rispose: “Perché la mia vita per la finzione del teatro ma voi
mi chiedete perché noi raccontiamo, voi avete visto la mia vita in teatro,
durante questa commedia, quindi la mia vita non è segreta, noi siamo in teatro,
e sebbene sembri un piccolo racconto è reale, un racconto in teatro, e noi
siamo solo personaggi di questa tragedia storica, ma noi siamo solo in teatro,
e l’autore ha mescolato il teatro con il racconto, quindi la tragedia è finita
e noi vi auguriamo buona notte”; il sipario si chiuse e le luci furono spente.
Alessandro Lusana
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