Fasi cromatiche siciolantesche
L’avventura stilistica di
Girolamo Siciolante(1521-1575) vede il Nostro parteggiare per diverse fasi
formali che annoverano Raffaello nella composizione, Pierin del Vaga, di cui fu
collaboratore a Castel Sant’Angelo, pontormesco a Parma per i Farnese, ed
altrettanto venezianeggiante nel colore meramente emiliano a Bologna(Fig.1) e
assunse anche qualche valido spunto cromatico per qualche pala d’altare controriformata, come
per la Crocefissione(Fig.2), per la
chiesa di Sant’Agapito in Palestrina, come il venetismo coloristico, già
definibile come neovenetismo[1],
che in effetti assume, per Girolamo, un notevole valore che egli fuse con la
definizione cromatica di Francesco Salviati(Fig.3), e la sua Bella Maniera; ma
la fase controriformata del Siciolante coglie anche la cromia di Sebastiano del
Piombo e Tiziano(Figg.4-7), che distanziano la tempra cromatica dagli affreschi
di Monterotondo(Fig.8), ma anzi adagiano le setole sulla resa coloristica che
poi Siciolante adotterà per la Crocefissione nei depositi della Galleria
Borghese di Roma(Figg.9-11), che nella resa cromatica denuncia nettamente la
partitanza culturale del Siciolante per la resa neoveneta; una crescita ed un
aggiornamento del pittore che segue le preferenze momentanee forse degli stessi
committenti, ma che lui interpreta e traduce rettamente.
Alessandro Lusana
Chromatic phases of Siciolante
Stylistical
adventure of Girolamo Siciolante(1521-1575), sees our painter side for few formal
phases which took Raffaello for composition, Perin del Vaga, whose he was
collaborator at Saint Angel Castle, very next to Pontormo for phase in Parma,
when he worked for Farnese, and much next to Venetian colour to Bologna(Fig.1),
and he took and few valid suggest for few altarpiece for catholic Against
reform, as Crucifixion(Fig.2), for
church of Saint Agapito in Palestrina, as colour of Venice, now is definable as
New Venetic, for dense colour took, which has, for Jerome, a very important valour,
that he merges with colour of Francesco Salviati(Fig.3), and his Nice Manner;
but phase Against Reform of Siciolante took and colour of Sebastiano del Piombo
and Tizian(Figg.4-7), which is very distant from colour adopted for painting of
Monterotondo(Fig.8), but lay down on phase chromatic which after Siciolante will
adopt for Crucifixion, at deposit of
Borghese Gallery in Rome(Figg.9-11), which for colour shows evidently side for
New Venetic colour; a development who follows to moment preferences of
customer, and that he takes and has translated with masterfully. Alessandro Lusana
[1] Il neovenetismo è definito dalla critica figurativa come la
ripresa dei colori veneziani presenti a Roma con Sebastiano del Piombo e
Tiziano che rimarcarono la loro originaria cultura cromatica con le forti impronte
cromatiche tipiche della cultura veneta, fenomeno che può datarsi intorno agli
anni Quaranta del XVI secolo a Roma.
Fig.1 Fig.2 Fig.3 Fig.4 Fig.5 Fig.6
Fig.7
Fig.8Fig.9 Fig.10 Fig.11 |
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