Qualche nome
Purtroppo molti ceramisti hanno consegnato il loro nome ad un passato
ancora imperscrutabile, solo iniziali che stentano ad essere sciolte in
denominazioni definite, ma di qualche referente nominale abbiamo certezza, ad
esempio Piero e Stefano di Filippo poi appellato Fattorini , a cui seguirà
Jacopo, e a Siena opera, dal 1503,
Benedetto di Giorgio; un ausilio giunge anche dai marchi che riportano
le sole iniziali degli autori di cui abbiamo per una integra, sebbene limitata
ovvero unica, documentazione che, traducendo il nome dell’autore e quindi il
prodotto, agevola anche l’identificazione e la soluzione dei segni grafici, il
caso dei citati Nicola Pelliparo(Fig.1) e di Fontana(Fig.2) sono, e restano,
una certezza per le future ricerche che agevoleranno, almeno per i succitati,
la scoperta di altre produzioni autografe. Ma dopo tanto colore e fragorose
pennellate, anche la ceramica ritrova la sua laconica natura cromatica; durante
la seconda metà del XVI secolo la ceramica, almeno in alcuni esempi stilistici,
palesa “il ritorno all’ordine”, ossia dirada la cromia a favore della materia.
Un referente resta l’opera di Leonardo Bettisi(m.1589), detto Don Pino, attivo
per la Casa di Baviera ad un servizio di porcellana(Figg.3-4), per il quale il
Nostro adotta la definizione della linea improntata ad una sobria resa
pittorica atta a narrare piuttosto che decorare quindi coonestando a livello
filosofico, per il contesto prettamente narrativo raggiunto dal ceramista,
l’esempio del Bettisi che resta prettamente didascalico piuttosto che
fugacemente decorativo. I Lumi intellettivi, tanto celebrati soprattutto nel
contesto filosofico e politico del Settecento, non mancano di estendere, ovvero
convogliare, anche la ceramica che volge le lanterne verso orizzonti già
conosciuti all’Europa sin dal Medioevo, ma ignoti all’arte figula, ossia la
porcellana cinese, la cui resa materia raggiunge la produzione europea solo nel
XVIII secolo. La natura estetica del Settecento, detto comunemente Rococò,
assimila la fragorosa lezione barocca e la rivolge alla plastica, spesso
sviluppandone o migliorandone gli esiti stilistici, e traducendone anche il
divenire formale e materico di assunti drammatici, nel senso greco del termine,
che deviano la loro fenomenologia formale anche nella ceramica.
Alessandro Lusana
Some
names
Unfortunately muche
ceramist have given their names to past now unknown, and we keep alone initial
name’s very difficult for to decode, but we have some name, for exemple Pietro
and Stefano di Filippo, called Fattorini, and Jacopo, while to Siena is busied
Benedetto di Giorgio, by 1503; the mark with alone initial, whose we have only
complete documentation, what translated name of author become easy
identification e solution of sign, name of Nicola Palliparo(Fig.1) and Fontana(Fig.2)
are insurance for discover of other flat. One reference is Leonardo
Bettisi(dead 1589)(Fig.3-4), called Don Pino, who worked for aristocratic of
Bavaria, and Don Pino adopted a line with sober colours fit for narration
rather decoration. The Enlightenment, beyond the philosophical conception
involve also the ceramic, and include also country ready known during Middle
Age, but unknown again for ceramic in Europe, Chinese ceramic, which in in
Europe alone during 18th century. The esthetical nature of painting of 18th
translates in ceramic his dramatic to Greek exception of word and ceramic is
very lively in Italy and French, with exemple of painting.
Alessandro Lusana
Fig.1.
Fig.2
Fig.3
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