Friday, September 22, 2017


Evolution landscape’s

In art history landscape is very marginal concept, and for very much years no has  considered, but it is always present, some painter as Michel Angel haven’t excluded this tool from his work, Sixtine Chapel is evident proof of refusal Tuscan author for landscape; and generation after had persevered with this concept; but we have clear exemple of landscape and natural painting during XV century, Perugino and Pinturicchio(Figg.),(Images of these painters); certainly landscape is very marginal in these painting, because is man that must be protagonist, Giotto is evident representation of this natural translation, the Gift of mantle(Fig.), is clear mean of greatness of Saint Francis and no certainly a representation of landscape; Tiziano and Giorgione had strong use of landscape, Giorgione above all had very lover of this toll, the very famous Storm(Fig.), is a clear presentation of man in landscape, and  no alone a tool for subject; but it is alone Venetian culture that had took landscape and translated in images; for other town as Rome, alone during late 16th century, the landscape had importance for presence of painters of landscape as Bril, Paul and Matthew, who on vault of Gallery of geographical maps, Vatican Museum, they had given much motive for landscape, that had assumed importance, for representation, and where man is inserted in landscape, landscape is part of subject, but subject is also landscape, and no alone holy history; Italian critical had identified at lunette Aldobrandini clear exemple of use of landscape that seems revolutionary, but it isn’t false because for exemple that I have given presence of landscape is very marketed, man is in and in front of landscape; and we can’t exclude Girolamo Muziano(Fig.), and  his landscape, that is merely Venetian, as his colour, and until 17th century, when  Domenichino, Carracci and Guercino adopt this tool for painting, Et in Arcadia ego(Fig.), Bath of Diana(Fig.) document change of landscape and its use in painting, man and nature are one element for subject, now man is in landscape and no certainly in front of , therefore now is changed think for landscape.

                                                                                                         Alessandro Lusana

Evoluzione del paesaggio

Nella critica d’arte il concetto del paesaggio resta davvero marginale e per molti anni non è considerato, quantunque sia sempre presente, qualche pittore come Michelangelo escluse questo strumento figurativo dalle sue opere, la Cappella Sistina resta l’evidente prova di questa esclusione; e le generazione posteriori hanno perseverato con tale esclusione, ma noi abbiamo esempi manifesti di pittura paesaggistica durante il XV secolo, Perugino e Pinturicchio(Figg1-2.); certamente il paesaggio resta davvero marginale in questi affreschi, perché l’uomo predomina; Giotto resta l’evidente traslazione di questo concetto, il Dono del mantello(Fig.3), manifesta la grandezza del santo e tralascia il paesaggio , sia Giorgione che Tiziano hanno invece un forte sentito botanico, Giorgione soprattutto per la sua Tempesta(Fig4.). resta una preclara rappresentazione dell’uomo nel paesaggio, e non solo uno strumento per il soggetto, ma solo la cultura veneziana adotta il paesaggio  così sentitamente; altri luoghi come Roma, soltanto durante il tardo Cinquecento, il paesaggio acquisisce importanza per il pittore come Bril, i fratelli Matteo e Paolo, che sulla volta della Galleria delle carte geografiche in Vaticano lo hanno impiegato notevolmente, che ora assume importanza per la rappresentazione e dove l'’omo è inserito, la botanica diviene parte integrante del soggetto; la critica nostrana ha identificato nella lunetta Aldobrandini il chiaro esempio del paesaggio che sembra rivoluzionario, ma il paesaggio è già presente  per gli esempi prima citati, l’uomo è in e non davanti al paesaggio; sempre per il tardo Cinquecento non possiamo dimenticare Muziano(Fig.5), e il suo paesaggio meramente veneziano, come il suo colore, e infine il XVII secolo, quando Domenichino, Carracci e Guercino adottano questo elemento figurativo, Et in Arcadia ego(Fig.6), documentano il cambiamento  del paesaggio nella pittura, l’uomo e la natura sono un elemento solo per il soggetto; l’uomo è nel paesaggio.

                                                                                                           Alessandro Lusana
Fig.1
Fig.2
Fig.3
Fig.4
Fig.5
Fig.6
 
 
 
 
 
 

 

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